Punto primo: Rivals dev’essere un punto di riferimento

Per ripartire, EA Games, Ghost e tutti gli addetti ai lavori possono avere come punto di riferimento un capitolo davvero ben riuscito: Need For Speed Rivals. Un faro sul fronte del level design, con montagne ghiacciate, deserti, canyon, foreste e interminabili interstatali da “mandare giù tutto il gas”. Heat e Unbound, invece, hanno brillato per città più ricche e credibili (Palm City e Lakeshore City). La ricetta ideale unisce la diversità di Rivals con una metropoli profonda e viva: una soluzione vicina a Forza Horizon, sì, ma perfetta e ancora inedita nella saga EA.
Altro punto di forza di Rivals, la pericolosità della polizia, con inseguimenti tesi e una posta in gioco concreta: ecco l’essenza. In Rivals gli sbirri erano feroci e davvero minacciosi; in Heat il ciclo giorno/notte bilanciava denaro e reputazione; in High Stakes, se vogliamo tornare molto indietro, rischiavi persino l’auto. Il prossimo NFS dovrebbe combinare questi elementi, così che ogni fuga e ogni gara contino davvero.
Serve più feeling
Errore da non ripetere: la separazione tra single player e multiplayer vista in Unbound. Dopo aver costruito la propria “dream car”, i giocatori devono poterla usare subito online con gli amici. In pista, più intensità: rivali pericolosi, pursuit tech in stile Rivals per difendersi dagli sbirri e una polizia senza guanti, così da mantenere la tensione fino al traguardo.