DJ Ringo: le 5 auto rock che hanno fatto la storia

Gianluca V.
02/07/2020

DJ Ringo: le 5 auto rock che hanno fatto la storia

[titolo_sezione]Jeep Willys 1943[/titolo_sezione]

Jeep Willys 1943

Il veicolo da trasporto Utility truck ¼ t 4×4 jeep fu il veicolo costruito nel maggior numero di esemplari nel corso della Seconda guerra mondiale. Fu usato dalle forze armate degli Stati Uniti su tutti i teatri di guerra e fu ceduto in quantità notevoli a tutti gli alleati, diventando quindi il principale veicolo di collegamento anche per gli eserciti britannico, sovietico e francese. Fu utilizzato anche dalle forze dell’Asse, quando ebbero occasione di catturare veicoli ancora funzionanti.

Jeep Willys 1943

Il nome “jeep” è dato dalla pronuncia dell’acronimo GP che sta per General Purpose (usi generali). Successivamente alla Seconda guerra mondiale il termine jeep indicò genericamente qualsiasi veicolo militare leggero non blindato con un aspetto simile alla jeep originale, e già questo basta per definirla”auto rock”.

L’esercito statunitense fornì i disegni costruttivi del veicolo anche alla Willys ed alla Ford che presentarono i loro prototipi. Tuttavia nel luglio 1941 l’esercito americano si orientò definitivamente sul progetto Willys.

La Jeep era un veicolo estremamente rustico, con l’abitacolo appena protetto da barriere laterali che non superavano in altezza il cofano. Il parabrezza era costituito da due vetri sostenuti da un telaio, generalmente abbattibile. L’uso principale, come veicolo da collegamento e, secondariamente da ricognizione, non prevedeva particolari cure per la carrozzeria, tanto che furono studiate modifiche per realizzare la carrozzeria in compensato, per ridurre il consumo di acciaio (più utile all’industria pesante).

Il motore della jeep era il Willys Mod 442 era alimentato a benzina, quattro cilindri con testata a “L” a valvole laterali di 2196 cm3 di cilindrata e 54 HP di potenza a 3700 rpm, con coppia massima di 123 Nm a 2000 rpm. La trasmissione, con giunti a U, avveniva tramite un cambio a tre marce e retromarcia, con riduttore-ripartitore centrale.

La trazione era posteriore con le marce normali per l’uso stradale, modificabile tramite un comando a leva in trazione integrale, con marce normali o ridotte per l’impiego in fuoristrada. Gli ammortizzatori erano idraulici, indipendenti sulle quattro ruote e le sospensioni erano a balestra. Gli pneumatici erano a 6 tele, delle dimensioni 6×16.

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