La più grande fiera europea della mobilità, ovvero l’ex Salone di Francoforte, ha visto una delle edizioni più tese e strategiche degli ultimi anni. A Monaco, lo IAA Mobility 2025 si è trasformato in un’arena che ha messo a confronto diretto i costruttori europei e cinesi, con la presenza massiccia di nuovi player pronti a prendersi una fetta importante del mercato continentale delle auto elettriche.
Un salone pressoché inutile, che ha ben poco da raccontare, se non per il fatto di vedere i tedeschi schierati come ai bei tempi, ma solo per il fatto di “giocare in casa”. Ed ancora una volta a prendere la scena sono stati i cinesi.

La crescente pressione sul mercato interno ha spinto le case cinesi ad espandersi. Con le vendite in forte crescita a livello mondiale, marchi come BYD, Changan, GAC e Hongqi hanno scelto Monaco come vetrina per consolidare la propria strategia europea. Secondo i dati JATO Dynamics, i marchi cinesi hanno quasi raddoppiato la loro quota di mercato in Europa nel 2025, salendo al 4,8%.
L’assalto cinese con modelli premium e ibridi plug-in

Il colosso BYD ha mostrato i muscoli con la sua gamma elettrica e ibrida: il Denza come proposta premium, il Seal 6 DM-i Touring tra le novità ibride plug-in. Xpeng ha presentato la Next P7, mentre Deepal ha portato la nuova gamma di SUV elettrici.
Nonostante i dazi imposti dalla UE, le vendite sono aumentate: BYD ha registrato un +290% nei primi sette mesi del 2025, superando quota 84.000 vetture in Europa.
La reazione dei marchi storici europei

I produttori europei hanno risposto presentando nuovi modelli destinati a diventare punti di riferimento nel mercato delle elettriche. BMW ha svelato il nuovo SUV iX3, Renault la nuova Clio 6, mentre Mercedes ha mostrato la nuova GLC elettrica. In casa Volkswagen è arrivata la ID.Polo, compatta elettrica prevista sotto i 25.000 euro.
L’obiettivo comune è riconquistare terreno su un mercato che si è fatto improvvisamente più affollato e competitivo.
Un confronto strategico destinato a durare

La Germania, come cuore dell’industria automobilistica europea, si è ritrovata così al centro di una sfida che, secondo gli analisti, è solo all’inizio. McKinsey prevede che i marchi cinesi potrebbero presto raggiungere la quota di mercato attualmente occupata da giapponesi e coreani (14% e 9%).
Per i marchi europei, si apre una nuova fase in cui efficienza, tecnologia e competitività di prezzo non saranno più un’opzione, ma una necessità.