Julian Brown, ragazzo di 21 anni originario della metro Atlanta in Georgia, ha realizzato Plastoline: un dispositivo a energia solare che utilizza la pirolisi a microonde per decomporre rifiuti plastici e ottenere carburanti come benzina, diesel o jet fuel. Autodidatta e dotato di abilità manuali acquisite con il fai‑da‑te, ha condiviso i progressi del suo progetto sui social network, conquistando oltre 1,7‑1,8 milioni di follower .
Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi: la sua visibilità è cresciuta grazie a video tutorial e dimostrazioni autoprodotte, spesso realizzate nel garage di casa, costruendo prototipi con materiali riciclati. L’obiettivo dichiarato era affrontare l’emergenza dei rifiuti plastici e proporre una soluzione accessibile e scalabile.
Il silenzio, i messaggi allarmanti e la sparizione

Il 9 luglio 2025 Julian ha pubblicato un video in cui affermava di sentirsi “sotto attacco” e di trovarsi in pericolo, chiedendo ai suoi follower di registrare lo schermo e pregare per lui. Nei giorni precedenti aveva raccontato di essere seguito da un “elicottero nero” in una zona isolata e di essere stato segnalato ingiustamente a diverse autorità. Dopo quel messaggio non ha più pubblicato nulla, sparendo dai social.
Ne è nato un vero allarme tra gli utenti, che hanno ipotizzato il peggio, compresi rapimento o morte. Creata perfino una subreddit per chiedere notizie.
Il 28 luglio 2025 sua madre, Nia Brown, ha dichiarato che Julian è al sicuro, ma ha rifiutato di dire dove si trovi per motivi di sicurezza. Anche la polizia di Atlanta ha affermato di non avere indagini in corso relative alla sua scomparsa e di non aver ricevuto alcuna denuncia come persona scomparsa a suo nome.
Le voci scettiche: la Pirolisi è una tecnologia nota, non esclusiva
The most DANGEROUS thing I’ve done… Grateful for my safety, let’s change the wolrd! pic.twitter.com/c4BMq9HcSa
— Julian Brown (@Naturejab) July 3, 2025
La trasformazione della plastica in carburante mediante pirolisi non è una novità. Come sottolineano chimici e ingegneri, il vero nodo è l’efficienza energetica del processo: la pirolisi produce oli complessi e costosi da raffinaria, rendendo la resa economica e pratica limitata (Reddit, Reddit).
Un chimico su Reddit scrive:
“Il mio dottorato sta letteralmente cercando di identificare tutti i composti… è così complicato, ma puoi assolutamente ottenere oli… Solo che al momento non è così efficiente.”
Un altro commento ironizza:
“È incredibilmente efficiente se ottieni clic su YouTube e GoFundMe per i tuoi infortuni.”
Snopes: nessuna conferma alla funzionalità, test ambigui
All engines that have run off of plastic waste! Plastic into Diesel and Gasoline ⛽️ #science #naturejab #education #pyrolysis pic.twitter.com/CAzOaBSz6B
— Julian Brown (@Naturejab) June 10, 2025
Il fact‑checking di Snopes conclude che molte affermazioni restano non verificate. Non è emersa alcuna prova indipendente che Plastoline funzioni come descritto. Le notizie si basano esclusivamente sui post social di Brown, senza dati peer-reviewed o validazioni esterne (Snopes).
Fonti come riportano che campioni di combustibile prodotti da Brown sarebbero stati analizzati da un laboratorio a Vancouver. Il tecnico avrebbe dichiarato che il diesel ricavato «brucia più pulito del diesel normale», ma allo stesso tempo ha espresso scetticismo sulla validità complessiva dell’invenzione. Restano però assenti report pubblici o protocolli certificati.
La raccolta fondi su GoFundMe ha attratto decine di migliaia di dollari, comprese donazioni da personalità influenti. Tuttavia alcuni denunciano una narrativa costruita su aspettative infondate, dove il clamore digitale può suonare più come marketing virale che reale progresso tecnologico.
Cosa resta da chiarire su Plastoline
Molte domande restano aperte. Non ci sono prove pubbliche che la Plastoline sia una tecnologia funzionante o scalabile. Non è noto se il processo produca carburante conforme agli standard o se la resa energetica sia positiva. L’assenza di dati tecnici e l’improvvisa sparizione alimentano l’incertezza.