I movimenti più recenti del mercato mostrano un calo del Brent e del WTI, con valori scesi intorno a 63 e 58 dollari al barile. Le quotazioni hanno risentito delle aspettative legate ai colloqui di pace tra Russia e Ucraina, che potrebbero modificare il quadro delle sanzioni sulle esportazioni di greggio.
L’impatto dei colloqui e delle sanzioni sulle esportazioni russe
Le trattative sostenute dagli Stati Uniti hanno riacceso l’ipotesi di un accordo che potrebbe includere la revisione delle restrizioni applicate alle aziende energetiche russe.
Le discussioni più recenti, svolte a Ginevra, hanno generato previsioni su un possibile allentamento delle misure verso operatori come Rosneft e Lukoil. Questo scenario aprirebbe la strada al ritorno sul mercato internazionale di volumi di greggio attualmente limitati dalle sanzioni.
Nuove misure e reazioni dei principali acquirenti
Le sanzioni entrate in vigore la settimana precedente hanno spinto raffinerie indiane e altri acquirenti strategici a ridurre gli approvvigionamenti di petrolio russo.
In risposta, la Russia ha intensificato il dialogo con la Cina per valutare canali alternativi di esportazione. La prospettiva di un futuro riequilibrio dell’offerta appare comunque contenuta, anche alla luce delle valutazioni presentate da Deutsche Bank e JP Morgan, secondo cui l’offerta globale potrebbe superare la domanda fino al 2026.
Effetti dei fattori macroeconomici e delle politiche monetarie
Le aspettative sulla politica monetaria statunitense influenzano a loro volta il mercato del petrolio. L’ipotesi di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nella riunione di dicembre ha offerto un sostegno limitato alle quotazioni, poiché condizioni finanziarie più favorevoli potrebbero incrementare l’attività economica. Questo effetto è però compensato dalla crescita dell’offerta da parte dei paesi OPEC+ e dei produttori indipendenti, che continua a esercitare pressione sui prezzi.
Prospettive per i prossimi mesi
Nonostante alcuni momenti di stabilizzazione, gli analisti mantengono una visione prudente. L’evoluzione dei colloqui tra Russia e Ucraina, insieme alla dinamica tra domanda globale e capacità produttiva, suggerisce che le quotazioni potrebbero restare sotto pressione.
Una dichiarazione arrivata da IN Groep NV sottolinea come eventuali progressi nei negoziati possano ridurre il rischio percepito sulle forniture, con effetti immediati sui prezzi del greggio.
Fonti: Reuters, Bloomberg, Yahoo Finance. Aggiornamento 25 Novembre.
Non perderti le ultime notizie e condividi opinioni ed esperienze commentando i nostri articoli:
• Iscriviti ai nostri canali Telegram e Whatsapp per gli aggiornamenti gratuiti.
• Siamo su Mastodon, il social network libero da pubblicità e attento alla privacy.
• Se preferisci, ci trovi su Google News, su Flipboard, ma anche su Facebook e Pinterest!