Il tentativo di Tesla di ottenere l’esclusiva sul termine “Robotaxi” ha incontrato un primo ostacolo. L’Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti (USPTO) ha infatti respinto la domanda di registrazione del marchio per l’utilizzo in riferimento ai suoi veicoli elettrici, ritenendo che la parola sia troppo generica e già comunemente utilizzata da altre aziende per descrivere servizi simili.
Il rifiuto, formalizzato in un “nonfinal office action”, non è definitivo: Tesla ha tre mesi di tempo per presentare una risposta e difendere la propria posizione. In mancanza di ulteriori elementi, la domanda verrà abbandonata.
L’accusa: termine descrittivo, non distintivo

Secondo il funzionario del USPTO che ha esaminato la domanda, “Robotaxi” è un termine descrittivo, utilizzato per indicare una tipologia di veicolo autonomo destinato al trasporto passeggeri.
“Il termine è utilizzato da altri operatori per descrivere beni e servizi simili”, si legge nel documento ufficiale. “In questo contesto, risulta generico e privo di distintività.”
Tesla dovrà ora fornire materiali concreti – brochure, manuali, screenshot del sito, pubblicità – che dimostrino l’uso effettivo e distintivo del marchio. Inoltre, dovrà indicare se aziende concorrenti impiegano termini simili come “ROBO”, “ROBOT” o “ROBOTIC” per promuovere servizi affini.
Marchi “Cybercab” e “Robobus”: altri ostacoli

Non è solo “Robotaxi” a creare grattacapi legali. Anche le richieste di registrazione del marchio “Cybercab”, presentate da Tesla lo stesso giorno dell’annuncio del nuovo veicolo elettrico dedicato alla mobilità autonoma, sono state bloccate. Il motivo: problemi con altri marchi registrati, in particolare legati a prodotti aftermarket per il Cybertruck.
Restano invece in corso di valutazione le due domande per il marchio “Robobus”, anch’esse depositate il 10 ottobre 2024.
Parallelamente, Tesla ha richiesto un’altra registrazione del marchio “Robotaxi”, ma questa volta riferita ai servizi di trasporto, come car sharing, ride-hailing e noleggio. Questa seconda domanda è ancora in fase di esame, ma per il momento nessuna decisione è stata emessa.
La strategia di Tesla punta a blindare l’uso del termine “Robotaxi” sia per indicare i futuri veicoli autonomi della casa, sia per i servizi di mobilità che ne deriveranno. Tuttavia, la natura generica del termine potrebbe rappresentare un limite strutturale alla registrabilità, almeno negli Stati Uniti.