Primo piano di Ursula von der Leyen davanti a una bandiera dell’Unione Europea.

Von der Leyen: “Europa, serve una strategia AI first per l’auto a guida autonoma”

Ursula von der Leyen lancia un appello all’Europa: servono investimenti “AI first” per sviluppare l’auto autonoma e recuperare terreno rispetto a Stati Uniti e Cina. L’iniziativa, annunciata all’Italian Tech Week di Torino, punta a creare una rete di città europee per i test e a sostenere l’industria dell’auto nel pieno della transizione digitale.

Durante l’Italian Tech Week di Torino, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha lanciato un appello diretto all’industria dell’auto europea: serve una strategia “AI first” per colmare il divario con Stati Uniti e Cina nello sviluppo dell’automobile autonoma.

“Le auto a guida autonoma sono già una realtà negli Stati Uniti e in Cina. Lo stesso deve accadere anche in Europa, con un approccio “AI first” che deve significare anche “safety first”.

Un richiamo che risuona come un avvertimento e un invito all’azione: senza un cambio di passo, il continente rischia di restare ai margini della rivoluzione tecnologica che sta ridisegnando la mobilità globale.

Europa in ritardo rispetto a Stati Uniti e Cina, von der Leyen lo scopre solo ora.

L’intervento di von der Leyen arriva mentre l’Europa fatica a tenere il passo dei suoi concorrenti internazionali. Negli Stati Uniti, Waymo ha superato i 100 milioni di miglia percorse in modalità completamente autonoma, offrendo oltre 250.000 corse settimanali in cinque città. Tesla, nel frattempo, ha avviato servizi robotaxi sperimentali ad Austin.

In Cina, cinque aziende gestiscono 2.300 robotaxi in 30 città, mentre i marchi di auto elettriche cinesi detengono ormai il 10% del mercato europeo, nonostante i dazi UE del 17,4%.

Per invertire questa tendenza, von der Leyen ha proposto di creare una rete europea di città pilota per testare e certificare l’auto autonoma. Ha rivelato che sessanta sindaci italiani hanno già espresso interesse per l’iniziativa, promettendo il sostegno diretto della Commissione:

“Facciamolo accadere. Vogliamo auto costruite in Europa, pensate per le strade europee.”

Un settore industriale sotto pressione

L’appello della Presidente arriva in un momento critico per l’industria automobilistica europea, che impiega milioni di persone ma si trova nel mezzo di una trasformazione strutturale.
Tra la corsa alla decarbonizzazione e la digitalizzazione dei processi produttivi, molte aziende lottano per restare competitive.

Von der Leyen ha sottolineato come l’intelligenza artificiale possa diventare un alleato chiave per il settore: non solo per migliorare la sicurezza o la mobilità urbana, ma anche per ridurre la congestione del traffico, collegare aree remote ai trasporti pubblici e preservare posti di lavoro.

“L’intelligenza artificiale può aiutare l’Europa a mantenere la leadership industriale, non a perderla,”

ha affermato, parlando davanti a un pubblico che includeva figure come Jeff Bezos, fondatore di Amazon, e John Elkann, presidente di Ferrari e Stellantis.

L’AI Act e la corsa europea alla regolazione

Il messaggio della Presidente coincide con l’entrata in vigore dell’AI Act, il primo quadro normativo europeo sull’intelligenza artificiale. Il regolamento, che prevede un’implementazione progressiva fino al 2027, stabilisce regole vincolanti per l’uso dei sistemi di AI in tutti i settori, compresa la mobilità.

Dal luglio 2022, l’autonomia di guida di Livello 3 è già legalmente autorizzata in Europa, ma la diffusione resta limitata rispetto a Stati Uniti e Asia. Il nodo, secondo von der Leyen, non è solo normativo: serve una visione industriale condivisa, capace di unire innovazione, sicurezza e sovranità tecnologica europea.

L’intervento di Torino non è stato solo un discorso tecnico, ma una dichiarazione d’intenti. Von der Leyen, dopo aver di fatto ucciso l’automotive europeo, ha voluto ribadire che l’Europa può ancora essere protagonista della rivoluzione automobilistica, a patto di adottare l’AI come priorità strategica e investire con decisione nel suo ecosistema tecnologico.

“Abbiamo talento, ricerca e industria. Ora serve volontà”

Un messaggio tardivo e scontato, diretto a costruttori automobilisti che in questo momento hanno problemi immediati di sopravvivenza. L’intelligenza artificiale non è più una promessa futura, ma il motore immediato della competitività europea. Sempre che ci sarà qualcuno ancora in grado di raccogliere l’invito.

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