Cosa abbiamo imparato dal fallimento di Cake e sul futuro degli scooter elettrici

Robin Grant
11/02/2024

Cosa abbiamo imparato dal fallimento di Cake e sul futuro degli scooter elettrici
Image: Cake

Il produttore svedese di moto elettriche Cake ha dichiarato bancarotta, paga per prezzi troppo alti e una distribuzione poco capillare

Nonostante la validità dei suoi prodotti, che avevamo provato anche noi, l’azienda svedese Cake, produttrice di scooter e moto elettriche, ha dichiarato recentemente bancarotta. Lo ha confermato lo stesso CEO Stefan Ytterborn, e il suo fallimento arriva dopo alcuni errori nell’approccio al mercato e alla distribuzione.

Che cosa ne sarà di Cake

Facciamo un breve riassunto. Cake ha dichiarato il fallimento il 1° febbraio 2024, nel bel mezzo di una campagna di raccolta fondi alla ricerca di 80 milioni di corone svedesi. Il ritiro di un investitore ha provocato il crollo definitivo di una società da qualche tempo in crisi.

Ciò non significa però che l’azienda smetta necessariamente di esistere. Come riporta il quotidiano svedese DiGital.se, Ytterborn non ha commentato cosa accadrà in futuro, e non è chiaro se Cake abbia presentato istanza di protezione da bancarotta o insolvenza.

Image: Cake

Nonostante le difficoltà attuali, Cake era partita abbastanza bene, almeno dal punto di vista finanziario. Nel 2019 aveva ottenuto, dopo una raccolta fonti di serie A, 14 milioni di dollari, e ben 60 milioni in un round serie B nel 2021. Aveva convinto molti per l’approccio alla sostenibilità, il design dei suoi prodotti, la potenza e la loro vocazione off-road, ma anche la gamma dedicata ai professionisti e l’ampia possibilità di personalizzazione. Nell’ultimo periodo, le casse di Cake si sono completamente svuotate, al punto da non riuscire neanche a pagare gli stipendi dei dipendenti.

Tra i principali investitori c’è stata anche la connazionale Polestar, che ha finanziato alcuni prodotti in co-branding. Sembra non essere bastato ma, del resto, nemmeno Polestar se la sta passando benissimo. Cake si aggiunge alla lista di marchi di mobilità urbana elettrica in difficoltà: anche Bird è collassata nel giro di un anno.

Problema di prezzo o concorrenza?

In questa redazione ci soffermiamo sempre poco sul fattore prezzo, per noi di solito poco indicativo della validità di un prodotto perché la convenienza/economicità è sempre molto personale.

Cake Makka
Image: Quotidiano Motori

Va detto, però, che i prodotti di Cake non sono noti per essere “per tutti”, nel mondo delle due ruote. Anche il piccolo Makka, alla base della gamma del marchio svedese, parte da 4.170 €. A quel prezzo si ha solo il telaio tubolare base, senza nulla se non un piccolo gancio per borse piccole, e il piccolo display LCD che funge da cruscotto, per un’autonomia WLTP di 66 km.

In un settore molto difficile come quello degli scooter, con tanti concorrenti a basso prezzo e prestazioni migliori soprattutto cinesi, è facile pensare che chi cerca un mezzo semplice e pratico, e che guarda meno al design, si orienti su altro. Ci sono poi altri veicoli in gamma che partono da circa 9.000 €, e possono arrivare a 13.000 € con dotazione completa, e anche qui il panorama offre spunti forse più a fuoco, con maggiore autonomia e prestazioni.

Scooter elettrici Cake
Image: Cake

Inoltre, nonostante la buona qualità costruttiva da noi riscontrata, le componenti di ottimo livello e il buon comfort di guida dato dal comparto di sospensioni e pneumatici, ci sono state difficoltà reputazionali. Per esempio, a novembre ha dovuto richiamare esemplari di Cake Ösa prodotti tra il 2020 e il 2022 per problemi al piantone dello sterzo. Ösa è lo scooter elettrico pensato per i professionisti, con un telaio sempre tubolare caratterizzato da un tubo orizzontale appena sotto sella pensato per fare da supporto a diverse superfici da lavoro.

Anche un altro prodotto, Kalk, ha dovuto essere richiamato dopo che un esemplare si è incendiato in Corea del Sud.

Il problema del modello distributivo

C’è poi il problema distributivo. Da una parte Cake sembra essersi poco impegnata per farsi conoscere, sia in Italia sia in Scandinavia: lo dimostra il fatto che abbiano parlato di lei più i media internazionali, che i giornali svedesi o danesi. Potrebbe essere rilevante la limitata diffusione degli scooter a queste latitudini, perché si preferiscono le bici o le auto; ma in generale, Cake stessa non sembra aver puntato molto sulla comunicazione.

In Italia ha partecipato ad Eicma forse solo un anno, e a parte aver aperto un Pop Up Store a Milano e poco altro, di lei si è sentito parlare davvero poco. Ha prediletto il modello di vendita online, che fatica a prendere piede sia sulle auto, Tesla a parte, sia soprattutto sugli scooter.

Gamma Cake
Image: Cake

Altri concorrenti, nonostante siano tecnologici, sono presenti in Italia da importatori che hanno anche marchi più blasonati, il che per molti è indice di una garanzia di facilità di assistenza ed eventuali riparazioni.

In generale, molte aziende non capiscono che la presenza sui social e online è certamente importante, ma specialmente per prodotti che vanno guidati, e che puntano ad appassionati come quelli fuoristrada, è importante creare una “community fisica”, farsi vedere e partecipare fisicamente, anche per una facilità di organizzare test ride e, come si diceva, di trovare assistenza.

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