Alla vigilia dell’assemblea annuale degli azionisti, Harley-Davidson finisce al centro di una bufera interna senza precedenti. Nonostante le ultime novità, come l’accordo con la MotoGP e la Fat Boy in edizione limitata, il fondo H Partners Management, tra i principali azionisti della storica Casa motociclistica, accusa apertamente il CEO uscente Jochen Zeitz e i direttori Thomas Linebarger e Sara Levinson di trattative riservate con una parte selezionata di investitori per garantirsi il sostegno alla rielezione nel consiglio d’amministrazione.
Secondo quanto riportato da Ride Apart, H Partners sostiene che i tre starebbero promettendo informalmente di lasciare il board entro un anno, affermando che non verrà più applicata l’ipotesi della transizione di Zeitz a presidente esecutivo e che la scelta del prossimo CEO ricadrà su un candidato esterno.
“Se è vero, è assurdo”
“Se queste promesse sono vere – osserva il comunicato di H Partners – ci chiediamo perché stiano combattendo così duramente per restare nel board, spendendo milioni di dollari in risorse aziendali”. Il fondo esprime forti dubbi sull’affidabilità degli impegni presi, ricordando che “abbiamo già sentito queste promesse, e non sono mai state mantenute”.
La polemica si accende soprattutto su un punto critico: la presunta divulgazione selettiva di informazioni riservate. Una pratica che, purtroppo non inedita in battaglie per la governance, non è ben vista dalla SEC, l’ente federale statunitense di vigilanza sui mercati finanziari.
L’assemblea di settimana prossima sarà decisiva: in quell’occasione si voterà per rinnovare il consiglio d’amministrazione e stabilire le modalità per la successione a Zeitz. Proprio la gestione delle due precedenti transizioni ai vertici, ritenute fallimentari da H Partners, è tra i principali motivi del dissenso.
Il fondo non accetta che proprio chi ha “distrutto 9 miliardi di valore in Borsa” nelle ultime due nomine venga incaricato anche della prossima.
Tutto si deciderà in assemblea
L’annuncio del ritiro di Zeitz a fine anno sembrava inizialmente un passo verso una transizione ordinata. Ma se ora i tre dirigenti promettono di farsi da parte solo per blindare i propri seggi in vista del voto, il quadro si complica.
Chi sta bluffando? Chi ha davvero il controllo? Nessuna risposta chiara per ora. Ma una cosa è certa: la prossima assemblea si preannuncia esplosiva, con conseguenze che potrebbero ridefinire il futuro di Harley-Davidson.