Sicurezza stradale 2020: all’estero è made in Italy, ma in Italia?

Marco Dimartino
24/06/2020

Sicurezza stradale 2020: all’estero è made in Italy, ma in Italia?

Sicurezza stradale 2020 – Sono numeri importanti quelli fatti registrare dal comparto automobilistico estero, che vedono l’Italia in prima fila con un ruolo da assoluta protagonista. Il giro d’affari della componentistica automotive, +5% nel 2018, si ripercuote in maniera particolarmente sensibile anche in ambito sicurezza stradale.

L’export si rivela dunque sempre più una scelta vincente per le imprese del settore, come dimostrano i recenti successi di SMA, azienda di Marcianise guidata dall’imprenditore Roberto Impero e il cui fatturato è realizzato per l’80% all’estero.

Il gruppo è una vera e propria eccellenza italiana in tema di sicurezza stradale, ampiamente apprezzato e riconosciuto all’estero anche grazie all’esperienza di 50 anni di attività e innovazione nel settore Automotive, il cui know-how è stato applicato alla progettazione e costruzione di dispositivi di sicurezza passiva ad altissime prestazioni quali gli Attenuatori d’Urto e i Terminali di Barriera, fino ai dispositivi tecnologici avveniristici creati per il monitoraggio degli incidenti come Geronimo.

Queste caratteristiche hanno destato l’interesse di numerosissimi Paesi esteri, dove l’attenzione per la sicurezza stradale e la ricerca di prodotti di alta gamma hanno fruttato all’azienda di Marcianise committenze e investimenti di grande rilievo internazionale.

SMA ha vinto un importante appalto in Romania, della durata di 4 anni, per la riqualificazione globale delle principali strade ed autostrade rumene. In tema di sicurezza l’azienda italiana fornirà i propri sistemi di ritenuta frontali.

Il gruppo Yapi Merkezi si è rivolto all’azienda campana per il monumentale progetto dell’Eurasia Tunnel di Istanbul, la galleria sotterranea di 14,6 km che attraversa il Bosforo ad una profondità di -100 metri sotto il livello del mare.

E ancora le società Aurora Trading & Contracting e Boom Construction Company, impegnate nella realizzazione delle modernissime autostrade di Doha in Qatar, che hanno installato i sistemi di ritenuta made in Italy.

Lavori molto importanti hanno toccato anche la Grecia, dove il gruppo Terna ha coinvolto SMA nell’imponente progetto “Ionia Odos” e il contractor Aktor ha scelto l’azienda italiana per le stazioni di pedaggio lungo l’autostrada “Egnatia Odos”.

In Kuwait il Gruppo CGC (Combined Group Contracting KW) ha optato per l’installazione esclusiva di soli dispositivi SMA sul futuristico progetto della Sheikh Al Jaber Causeway, una sopraelevata di 37km e dal valore superiori ai 3 miliardi di dollari.

E in Italia? Nel nostro Paese SMA incontra alcune difficoltà nel far conoscere gli elevati standard qualitativi e prestazionali delle proprie barriere in quanto, nella maggior parte delle gare di appalto, l’unico elemento di selezione determinante è il prezzo (rectius: il maggior ribasso), senza che criteri prestazionali, di qualità o di impatto ambientale possano risultare premianti.

Uno spiraglio si può intravedere alla luce del criterio della “Offerta economicamente più vantaggiosa”, recentemente introdotto con la modifica dell’art 95 del codice degli appalti. Questa nuova previsione normativa da spazio a criteri di efficienza, ma purtroppo viene adottata solo raramente e per progetti superiori a 2 milioni di Euro. Se invece diventasse il criterio imperante per l’aggiudicazione degli appalti, a trarne un grande beneficio sarebbe l’intera collettività.

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