Passano gli anni ma l’Alfa 33 rimane nel cuore di tutti: ecco perché!

Mario Roth
17/10/2023

Passano gli anni ma l’Alfa 33 rimane nel cuore di tutti: ecco perché!

Gli anni ottanta imperversano e l’Alfa Romeo 33 oggi è la Youngtimer che irrompe sul mercato per una delle auto più ambite dai giovani degli anni ’80 alla ricerca di stile e sportività, prerogative inscindibili per il marchio del Biscione a quei tempi. Un’auto molto importante per la casa di Arese a quei tempi impegnata nell’alfizzazione del popolo italiano abbinando il design alle prestazioni.

Nata nel 1983 come erede designata della celebre Alfasud, l’Alfa Romeo 33 deve le sue linee al genio della penna di Ermanno Cressoni capace di incarnare gli stilemi utilizzati quegli anni. Degna di nota l’inedita coda tronca e spiovente ideata da Giugiaro simile al baule di una 3 volumi, ma in piccolo.

Alfa Romeo 33

Poche le differenze con la mitica Alfasud a partire dall’impianto frenante con freni a tamburo al posto dei dischi utilizzati sull’Alfasud e il freno a mano che agisce sulle ruote posteriori, infine, sospensioni Mc Pherson all’anteriore e assale rigido con barra Panhard al retrotreno.

Alfa Romeo 33

 

Alfa Romeo 33: le versioni

L’Alfa Romeo 33, che sarebbe diventata una youngtimer ricercata, veniva assemblata nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Disponibile solo in versione a 5 porte, berlina o wagon, fu la seconda vettura più venduta in assoluto nella storia dell’Alfa Romeo dopo l’Alfasud, ma non superò mai la fatidica quota del milione di esemplari come fece, invece, la sua antenata diretta.

Alfa Romeo 33 era disponibile nella versione base equipaggiata con un propulsore da 1.3 litri da 79 CV e nella versione che oggi potremmo chiamare Premium dotata di un motore da 1.5 litri Quadrifoglio Oro da 85 cavalli. Nel 1984 arrivano le versioni 1.3 S, 1.5 4X4, 1.5 Quadrifoglio Verde e Giardinetta.

Alfa Romeo 33

La 1.3 S era dotata di due carburatori a doppio corpo ed erogava ben 86 CV, pressoché invariato il design, molto simile alla veriante standard. L’Alfa Romeo 33 1.5 4X4 deriva dalla versione Quadrifoglio Oro. Dotata di trazione integrale inseribile manualmente era capace di sviluppare 84 CV. La 1.5 Quadrifoglio Verde sfoggiava invece un motore boxer da 105 CV e si distingueva dagli altri esemplari per una calandra più aggressiva con quattro feritoie, gli spoiler, le minigonne e i paraurti ovviamente in tinta. Infine, la versione Giardinetta, la Station Wagon disegnata da Pininfarina, 95 CV e dotata di un propulsore da 1.5 litri disponibile con trazione anteriore o integrale.

Alfa Romeo 33: il restyling del 1986

Il 1986 il Biscione presenta il restyling dell’Alfa Romeo 33. Un restyling che influisce anche sul nome della vettura diventando solo “33”. Cambiano alcuni particolari esterni come le nuove targhette di identificazione, gli indicatori di direzione anteriori e posteriori bianchi, una diversa calandra a maglie orizzontali più larghe e le minigonne estese adottate da tutte le versioni disponibili.

Alfa Romeo 33

La novità principale del restyling del 1986 riguarda però l’abitacolo con gli interni che vennero completamente riprogettati. La nuova gamma dei propulsori comprendeva il 1.3, il 1.3 S, 1.5 TI da 105 CV che sostituiva le precedenti varianti Quadrifoglio Oro e Verde, il 1.5 4×4 105 CV.

Due le inedite versioni di punta: il 1.7 Quadrifoglio Verde e il 1.8 turbodiesel. La 1.7 si caratterizzava per i deflettori anti turbolenza applicati ai finestrini, la verniciatura in tinta dei paracolpi, lo spoiler posteriore e i cerchi in lega da 14 pollici. Il 1986 vede l’arrivo anche della versione Silver proposta in edizione limitata e prodotta in soli 1.700 esemplari con motori 1.3 e 1.3 S. Infine, sarà poi la volta della versione 1.3 S Red, della 1.3 S Blue e della 1.7 i.e. Italia 90.

Alfa Romeo 33: spazio alla seconda serie

Il 1989 è un anno molto importante per la 33. L’anno che segna la definitiva scomparsa della Guerra Fredda con la caduta del Muro di Berlino vede l’arrivo della seconda serie dal design totalmente rivoluzionato. Frontale spiovente, paracolpi più avvolgenti, la coda alta e tronca con nuovi gruppi ottici, gli inediti specchietti retrovisori e nuove maniglie della portiera.

Completamente rivisti anche gli interni di maggiore qualità e realizzati con l’impiego di nuovi materiali e rivestimenti. Un restyling che, all’epoca, avvicinò al nuovo corso in fatto di design inaugurato dalla prorompente ultima arrivata ad Arese, la 164.

Alfa Romeo 33

La seconda serie offre in versione berlina e Sportwagon le varianti 1.3 V e VL dotate di motore boxer potenziato a 90 CV, la 1.5 i.e. da 97 CV, la 1.5 da 105 CV, le 1.7 i.e., i.e. S e 4×4 da 107 CV. Il 1.8 Turbodiesel subisce un incremento di potenza raggiungendo i 94 CV grazie all’utilizzo dell’intercooler.

Termina però la commercializzazione delle versioni Giardinetta, sostituite proprio dalle Sportwagon con le stesse motorizzazioni della berlina.

Alfa Romeo 33

Il top della gamma della seconda versione della 33 è la 1.7 i.e. disponibile sia nella versione a 8v e 107 CV, sia nella versione a 16v da 132 CV. La versione 8v si caratterizzava per la trazione delle ruote posteriori ad inserimento comandato, mentre la versione 16 v era denominata Permanent 4 oppure Q4, a partire però dal 1993, caratterizzata da una motricità attiva perennemente sulle quattro ruote.

Nel 1992 sparisce la turbodiesel. Il 1993 è l’anno in cui scatta l’obbligo del catalizzatore e tutti i propulsori della 33 vengono dotati di un impianto di iniezione multipoint e marmitta catalitica. All’inizio degli anni novanta le potenze disponibili erano di 90 CV per la 1.3 i.e., di 97 CV per la 1.5 i.e., di 107 CV per la 1.7 i.e. e di 132 CV per la 1.7 i.e. 16v. Nel 1994 la 33 uscì definitivamente di scena lasciando spazio alla neonata 146 lanciata l’anno successivo.

Alfa Romeo 33: le curiosità

Nel 1984 la Zagato presentò al Salone di Ginevra un prototipo basato sull’Alfa Romeo 33. Si trattava di una sorta di monovolume compatto ante litteram di quattro metri di lunghezza, 1,72 metri di larghezza e 1,60 metri di altezza.

Alfa Romeo Zagato Z33 Free Time 1984

Nel 1994 la carrozzeria milanese Engalcar in collaborazione con la Fiat e la rivista AutoOggi realizzò in soli due mesi il prototipo denominato Cabrio 33S basato sulla Alfa 33 MY1989 Permanent 4 Quadrifoglio Verde S. Infine, come negli anni settanta l’Alfasud fu adottata dalle forze di Polizia, anche l’Alfa 33 Yougtimer, a partire dal 1984 fu utilizzata dalle squadra volanti dei grandi centri urbani come vettura dotata delle insegne ufficiali che come auto civetta della speciale.

Alfa Romeo 33

Perché piace ancora oggi

L’Alfa Romeo 33 è ancora oggi uno dei modelli più amati del marchio Alfa Romeo, nonostante siano passati molti anni dalla sua produzione originale. Innanzitutto, va sottolineato come l’Alfa 33 era pienamente parte di della tradizione Alfa, ereditando la reputazione di Alfa Romeo per il design distintivo e le prestazioni sportive.

Dal punto di vista del design, l’Alfa 33 presentava un’estetica unica e distintiva, con linee fluide, attenzione ai dettagli e uno stile sportivo che la rendevano affascinante agli occhi degli appassionati di auto d’epoca. Inoltre, era famosa per la sua dinamica di guida coinvolgente, offrendo una risposta reattiva e un’esperienza di guida coinvolgente che è molto apprezzata dagli amanti delle auto sportive. I motori Alfa Romeo montati sull’Alfa 33 erano noti per le loro prestazioni e il carattere sportivo, con un suono distintivo dell’aspirazione dei motori Alfa che contribuiva a creare un’esperienza di guida emozionante.

Le comunità di appassionati di Alfa Romeo svolgono un ruolo importante nel mantenere vivo l’interesse per l’Alfa 33, organizzando raduni, eventi e attività legate a queste auto storiche, creando un ambiente in cui l’entusiasmo per l’Alfa 33 può essere condiviso e coltivato. Si tratta di un modello apprezzato per il suo design iconico, le prestazioni sportive, il legame con la tradizione di Alfa Romeo e il suo status di auto d’epoca rara e desiderabile.

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