Si chiama Alpitronic l’azienda italiana che sta elettrificando l’Europa

Robin Grant
22/08/2023

Si chiama Alpitronic l’azienda italiana che sta elettrificando l’Europa

L’azienda che sta distribuendo colonnine elettriche ad alta potenza in tutto il continente è tutta italiana: si chiama Alpitronic e il suo prodotto di punta è l’Hypercharger, in diverse varianti di potenza ma sempre in corrente continua da 50 fino a 400 kW, l’ultima variante di potenza presentata negli scorsi mesi.

Il fatto che tutti i principali operatori energetici del continente, da Enel X Way alla tedesca EnBW, si affidino al suo hardware per realizzare le stazioni di ricarica è segno dell’affidabilità e qualità di un prodotto che coniuga praticità, design piacevole che porta a riconoscibilità da parte degli utenti.

Alpitronic da Bolzano al resto d’Europa

Alpitronic nasce  a Bolzano, e proprio le montagne che circondano il capoluogo altoatesino danno il nome all’azienda. Il prodotto per cui è nota è, come detto, Hypercharge, un vero e proprio marchio a sé, anche i servizi offerti sono diversi.

Quello delle colonnine è un business che Alpitronic porta avanti dal 2017, e non solo a livello europeo. I suoi prodotti sono distribuiti in tutto il mondo, e sempre dedicati alla ricarica rapida dei veicoli elettrici.

Oltre a questo, però, Alpitronic si concentra nello sviluppo di hardware e software elettronici per l’industria automobilistica e aerospaziale, nonché per altre industrie che hanno bisogno di sistemi elettronici personalizzati e altamente tecnologiche, sempre con un concept che segue il processo produttivo dallo sviluppo al design, fino al test e all’integrazione con i servizi delle aziende clienti.

Alpitronic gode inoltre di un laboratorio interno che permette di testare a tutto tondo i sistemi elettronici di potenza, ed è membro dell’European Center of Power Electronics (ECPE), che la mette in contatto con tutte le principali aziende europee per far sì che la società sudtirolese rimanga sempre aggiornata sugli sviluppi tecnologici.

Tra gli altri servizi interessanti c’è quello del testing, svolto all’interno del laboratorio. Si tratta di prove di power cycling con standard AQG 324 volti alla qualificazione dei moduli elettronici di potenza, come per esempio molte delle componenti principali del mondo della mobilità elettrica. Questi test sono usati per determinare la durata nel tempo dei moduli elettronici, permettendo di capire quanto possono durare in una specifica applicazione.

Alpitronic Hypercharger: potenti (quasi) come le cinesi

Più potenti delle colonnine di Tesla, e ora quasi vicine ai 500 kW promessi da Nio, il costruttore di auto elettriche cinese famoso anche per lo swapping battery.

Le colonnine Hypercharger di Alpitronic hanno, come detto, permesso di creare un vero e proprio standard in Europa, e questo lo si apprezza prima di tutto come utenti elettrici. Nei miei viaggi a elettroni, sia quello che mi ha portato a Oslo e poi alla Camargue; sia il mio improbabile trasloco elettrico, sono riuscito ad attivare le colonnine sparse per il continente con maggiore facilità quando si trattava di Hypercharger, proprio per la semplicità d’uso e per un senso di familiarità.

Colonnine Free To X
Colonnine Free To X

In un’Italia ai vertici per crescita di colonnine ad alta potenza, infatti, la quasi totalità delle colonnine inaugurate negli ultimi due anni sono Hypercharger, e questo sta valendo anche per l’Europa. Avere uno standard unico permette di non scervellarsi, come invece avviene quando ci si trova a infrastrutture molto diverse tra loro.

Caratterizzate da un design moderno e dinamico, sempre personalizzabile dall’operatore che lo sceglie nei colori e nell’estetica. Tutte, però, sono dotate di un grande display touch a colori sul lato sinistro, area RFID per l’attivazione con tessera e, a richiesta, anche di POS per il pagamento con carta di credito o debito, quest’ultimo purtroppo più diffuso in Germania e nei paesi nordici, più che in Italia.

Ogni operatore può anche scegliere di quante lingue dotare la colonnina. Per esempio quasi tutte le colonnine Hypercharger degli operatori tedeschi sono disponibili, oltre che in tedesco, anche in inglese, francese, italiano e spagnolo. Insieme al display, riamane uno standard la configurazione a due cavi con presa CCS, o a tre con 2 CCS e un Type 2, o con 1 CCS, un Chademo e un Type2. Nelle colonnine ad alta potenza, la configurazione a tre vede sempre 2 CCS e 1 Chademo.

Di seguito tutte le varianti di Hypercharger disponibili:

  • HYC50. La più piccola, che può essere anche “appesa” al muro, che offre potenza fino a 50 kW in 2 prese CCS 1 o 2, o con CCS e ChadeMo.
  • HYC150, con potenza fino a 150 kW con due prese CCS 2 e 1 Type 2; o una CCS 2, una Chademo e una Type 2;
  • HYC300, con potenza fino a 300 kW e due prese CCS 2. Si tratta della più scelta tra 2022 e 2023, usata da operatori come Free To X, E.On, Circle K e EnBW.

L’ultima presentata è la HYC400 che, come dice il nome, ha una potenza di 400 kW e anche un’ingegneria interna completamente rivista, che punta a renderla la più efficiente sul mercato. La stessa Alpitronic, presentandola al The Energy Transition Expo 2023, ha dichiarato che ha dovuto riprogettare completamente l’architettura della HYC300, sostituendo i vecchi moduli con nuovi elementi da 50 kW l’uno e potenze modulabili a seconda della necessità, abbinati a un inverter di nuova generazione con chimica al Silicio. Le prime HYC400 dovrebbero essere già consegnate e installate nell’ultima parte del 2023.

Al momento, nessuna auto elettrica è in grado di ricaricarsi così velocemente, ma il vantaggio di HYC400 è che è in grado di assicurare comunque 200 kW anche quando ci sono due vetture in carica.

Alpitronic “conquista” anche Ionity e E.On

La lista di operatori che sfrutta le colonnine Alpitronic è molto lunga. In Italia sono usate da Enel X Way, Plenitude Be Charge, Ewiva, Alperia e Free To X, ma in generale si trovano scelte da tutti gli operatori europei.

Alpitronic ha conquistato, per esempio, la Germania, dando colonnine a EnBW o, più di recente, al gruppo E.On, ed è arrivata anche in Scandinavia: sono colonnine Hypercharger le più recenti e potenti di Clever, il principale provider della Danimarca, e sono sempre Hypercharger quelle di Circle K, società di distributori in Danimarca e Norvegia che in sempre più stazioni sta installando anche delle colonnine elettriche.

Sempre Hypercharger sono le colonnine dell’olandese Fastned, che oltre ai Paesi Bassi opera anche in Francia, Belgio, Germania, Regno Unito e Svizzera.

E, per la prima volta, saranno Alpitronic le colonnine di Ionity, l’operatore “paneuropeo”. L’annuncio che anche la joint venture di Audi, BMW, Ford, Hyundai-Kia, Mercedes e Porsche è avvenuto a inizio giugno. Ionity, che già si appoggiava ad ABB e Tritium per la realizzazione delle sue scenografiche colonnine, ha scelto di appoggiarsi ad Alpitronic e al suo Hypercharger, inizialmente HYC150 e HYC300, ma poi anche HYC400, per incrementare la potenza, l’efficienza, e per arrivare a 7.000 punti di ricarica entro il 2025 con più velocità.

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