Fiat 500 d’epoca blu parcheggiata sul lungomare con valigia sul portapacchi posteriore

Auto e moto storiche senza documenti: tutto quello che serve sapere

Acquistare un’auto o una moto storica senza documenti è possibile, ma richiede attenzione. Serve una procedura precisa per reimmatricolare il mezzo, con collaudo, certificazione storica e registrazione. Ecco cosa sapere prima di iniziare.

Quando si acquista un’auto o una moto storica senza documenti, con o senza targa, si entra in un ambito complesso ma non impossibile.

L’interesse verso veicoli d’epoca come le youngtimer cresce, ma spesso questi mezzi si trovano abbandonati, dimenticati o privi delle carte necessarie per circolare. Vediamo allora ciò che occorre sapere per orientarsi tra acquisto, reimmatricolazione e registrazione di un veicolo storico in Italia.

È possibile acquistare legalmente un’auto o una moto storica senza documenti?

Sì, è possibile acquistare un veicolo d’epoca anche se privo di documenti. Tuttavia, è necessario distinguere se il mezzo ha la targa originale, oppure se è privo di targa e certificato di proprietà, poiché le procedure per la reimmatricolazione sono differenti.

Un mezzo senza targa può essere reimmatricolato?

Sì, ma con alcune condizioni. Serve una verifica tecnica presso la Motorizzazione e la certificazione del valore storico da parte di un registro riconosciuto (ASI, FMI, Registro Fiat, ecc.). Se mancano del tutto i documenti, l’iter è più complesso e può richiedere anche accertamenti sul telaio.

Cosa serve per reimmatricolare un veicolo storico con targa ma senza documenti?

In caso di targa leggibile e coerente con il numero di telaio, è possibile procedere con la richiesta di duplicato del libretto tramite PRA e Motorizzazione, con la denuncia di smarrimento e l’iscrizione al registro storico.

Come si reimmatricola un’auto o una moto storica priva di targa?

Il veicolo va sottoposto a verifica presso la Motorizzazione, con certificazione di rilevanza storica. Si ottiene una nuova targa e nuova carta di circolazione. Il processo può includere una visita e prova per accertare l’idoneità tecnica alla circolazione.

Chi può rilasciare la certificazione storica necessaria?

Sono riconosciuti ASI, FMI, Registro Fiat, Registro Alfa Romeo, Registro Lancia e altri registri di marca accreditati presso il Ministero delle Infrastrutture. Senza tale certificazione, non è possibile avviare la procedura di reimmatricolazione come mezzo di interesse storico.

Cosa succede se il veicolo risulta radiato d’ufficio?

Se il veicolo è stato radiato d’ufficio (per mancata assicurazione e mancato pagamento bollo), è possibile richiedere la reimmatricolazione seguendo l’iter per i mezzi storici, purché esista ancora una documentazione sufficiente (targa, telaio, eventuale libretto anche deteriorato).

Come si verifica se un mezzo è stato radiato?

È possibile effettuare una visura al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) con il numero di targa o il numero di telaio. Se il mezzo non risulta registrato, potrebbe trattarsi di un esemplare mai immatricolato in Italia oppure di un mezzo cancellato per esportazione o demolizione.

Posso utilizzare una vecchia targa originale?

Sì, in alcuni casi è possibile richiedere la reimmatricolazione con la targa originale (cosiddetta “reimmatricolazione con targa storica”), purché il numero sia ancora disponibile e il veicolo sia iscritto a un registro storico.

Quanto costa reimmatricolare un’auto o una moto storica senza documenti?

I costi variano: si parte da alcune centinaia di euro (per iscrizione al registro storico e pratiche), fino a oltre 1.000 euro in caso di verifiche tecniche, reimmatricolazione e pagamento delle tasse. È importante rivolgersi a un’agenzia pratiche auto esperta nel settore storico.

Cosa rischio se circolo con un veicolo privo di documenti o radiato?

Circolare con un mezzo non regolarmente immatricolato è illegale e comporta sanzioni gravi, compreso il sequestro del veicolo. È necessario completare tutte le pratiche di reimmatricolazione e ottenere la carta di circolazione prima di poter utilizzare il mezzo su strada.

Quali documenti servono per avviare la pratica?

Serve almeno il numero di telaio leggibile, una perizia tecnica, la denuncia di smarrimento dei documenti (se mancanti), la certificazione di storicità, e i moduli per la richiesta di reimmatricolazione da presentare alla Motorizzazione Civile.

Cosa accade se il numero di telaio è illeggibile o manomesso?

In caso di numero di telaio abraso, contraffatto o illeggibile, la reimmatricolazione non è possibile. Il mezzo può essere sequestrato, poiché rientra nei casi sospetti di provenienza illecita.

Serve un collaudo o una revisione per la reimmatricolazione?

Sì, il veicolo deve superare una visita e prova presso la Motorizzazione. Questo accertamento verifica la conformità tecnica del mezzo alle norme minime per la circolazione, anche se si tratta di un veicolo storico.

È possibile reimmatricolare un mezzo importato dall’estero senza documenti?

Sì, ma serve la documentazione estera oppure un certificato di origine. Senza nulla, si entra in un ambito molto complesso. È necessario contattare la Motorizzazione e valutare caso per caso, eventualmente con perizia tecnica asseverata.

Si può reimmatricolare un’auto storica con documenti stranieri ma senza targa?

Sì, ma è necessario dimostrare la provenienza del veicolo con i documenti originali esteri o un certificato d’origine. In assenza della targa, il veicolo può ottenere una nuova immatricolazione italiana, ma i tempi e i costi aumentano. Serve anche l’iscrizione a un registro storico e la visita presso la Motorizzazione.

Posso immatricolare un’auto d’epoca mai iscritta al PRA perché ferma da decenni?

Sì, ma solo se si può dimostrare la legittima provenienza e se il numero di telaio è integro. Questi mezzi sono spesso trattati come “ritrovamenti di fienile”, e richiedono il percorso di certificazione di rilevanza storica, collaudo e assegnazione di nuova targa.

Una moto con targa originale ma senza libretto può essere usata per gare storiche?

No, serve almeno la certificazione FMI e una targa regolare per partecipare a eventi sportivi riconosciuti. Anche se il mezzo è funzionante, non può circolare né partecipare ad eventi finché non è regolarmente reimmatricolato.

Posso circolare con una targa prova o targa provvisoria in attesa della reimmatricolazione?

Sì, in certi casi è possibile utilizzare una targa prova intestata a un’officina o a un collaudatore per portare il veicolo alla visita presso la Motorizzazione. Ma è un uso molto specifico e non è autorizzato l’utilizzo personale del mezzo su strada.

Le auto e moto storiche senza documenti possono essere vendute?

Sì, possono essere vendute come “beni non circolanti”, ad esempio per uso collezionistico o esposizione. Il venditore deve specificare che il veicolo non è idoneo alla circolazione finché non verrà reimmatricolato. Serve un contratto scritto che chiarisca lo stato del mezzo.

Cosa succede se un veicolo d’epoca risulta demolito?

Se il mezzo risulta formalmente demolito (con cancellazione dal PRA), la reimmatricolazione non è ammessa. La legge italiana non consente di riportare su strada un veicolo che risulti legalmente distrutto, nemmeno se recuperato fisicamente. L’unica eccezione riguarda casi di demolizione avvenuta in modo errato, ma serve ricorso formale.

Esistono professionisti specializzati in queste pratiche?

Sì, ci sono agenzie di pratiche auto e periti iscritti agli albi tecnici che si occupano proprio di reimmatricolazioni complesse, mezzi d’epoca e veicoli da collezione. Rivolgersi a un esperto è fortemente consigliato per evitare errori e costi inutili.

Il mezzo deve rispettare le normative ambientali attuali?

No, i veicoli di interesse storico non sono tenuti a rispettare le normative Euro più recenti. Una volta iscritti al registro storico, beneficiano di esenzioni legate alla vetustà e alla limitata circolazione, come l’accesso parziale alle ZTL o l’esenzione dal bollo.

Posso usare targhe nere o repliche d’epoca?

Solo se il veicolo è iscritto a un registro storico e se ottiene una targa storica ufficiale. Le targhe nere con numerazione storica sono rilasciate dalla Motorizzazione su richiesta specifica. Le repliche artigianali o estetiche non sono legali su strada.

Si può reiscrivere al PRA un veicolo storico radiato d’ufficio mantenendo targa e documenti originali?

Sì. Se il veicolo era già iscritto come storico e risulta radiato d’ufficio (ad esempio per mancato pagamento del bollo), è possibile richiedere la reiscrizione al PRA, conservando la targa originaria e i documenti, previa regolarizzazione delle tasse arretrate.

È sempre necessario procedere alla reimmatricolazione dopo la reiscrizione al PRA?

No. Se veicolo e documenti originari risultano ancora validi, può bastare la reiscrizione e l’annotazione dello status “storico” senza dover reimmatricolare con nuova targa.

Come si procede se il veicolo è stato radiato perché non pagava il bollo?

In queste ipotesi si può richiedere la riammissione alla circolazione per veicoli storici, ma è necessario superare la visita e prova presso la Motorizzazione.

Cosa si richiede quando un veicolo è privo di documenti, ma si vuole una targa storica?

Si richiede l’iscrizione a un registro storico riconosciuto e il rilascio del Certificato di Rilevanza Storica (CRS), quindi visita e prova tecnica, per poter immatricolare il veicolo con nuova targa storica.

È possibile reimmatricolare il veicolo con la targa originaria anche se manca il libretto?

Sì. In alcuni casi, se la targa è leggibile e c’è riscontro negli archivi, è consentito riutilizzare la targa originale; in ogni caso serve il collaudo e la certificazione storica.

Quali condizioni servono per reimmatricolare un veicolo che risulta “cancellato” dal PRA?

Il veicolo deve essere iscrivibile a un registro storico, superare la visita e prova e, se ha la targa originale, potrà mantenerla. Se non ha né targa né documenti, si attribuisce una nuova targa nel processo di reimmatricolazione.

Quando non è prevista la reimmatricolazione, ma solo annotazione “storico”?

Nel caso in cui veicolo e documenti originari rimangano validi, non serve reimmatricolazione: si può fare un’annotazione dello status “storico” sull’Archivio Nazionale Veicoli senza cambiare la targa.

Quali registri storici sono riconosciuti per l’iscrizione?

I registri riconosciuti al Ministero includono ASI, FMI, Storico Lancia, Registro Fiat, Registro Alfa Romeo e altri registri riconosciuti secondo l’articolo 60 del Codice della Strada.

Che impatto ha l’“exemption” per veicoli ultratrentennali sul bollo auto?

I veicoli ultratrentennali spesso godono di esenzione totale o riduzione del bollo. Non è necessario iscriversi in un registro storico per ottenere l’esenzione, ma il mezzo deve essere riconosciuto come d’epoca.

Si può ripristinare la circolazione di una moto storica radiata senza il libretto?

Sì, se viene rilasciato un CRS e il veicolo supera la visita e prova tecnica. Serve l’iscrizione a registro storico e documentazione del telaio.

Cosa accade se, durante il collaudo, alcune parti non sono conformi?

Il veicolo deve essere adeguato alle norme tecniche accettate per veicoli storici. Se non soddisfa i requisiti, non otterrà la reimmatricolazione.

È possibile ottenere una targa storica per un mezzo importato dall’estero e privo di documenti italiani precedenti?

Sì, con restrizioni. Bisogna dimostrare la provenienza con certificato d’origine estero, iscrizione a registro storico e superare i controlli tecnici.

Cosa dice l’articolo 60 del Codice della Strada?

Art. 60 – Motoveicoli, ciclomotori, autoveicoli e macchine agricole d’epoca e di interesse storico e collezionistico iscritti negli appositi registri
1) Sono considerati appartenenti alla categoria dei veicoli con caratteristiche atipiche i motoveicoli, i ciclomotori, gli autoveicoli e le macchine agricole d’epoca, nonché i motoveicoli, gli autoveicoli e le macchine agricole di interesse storico e collezionistico.
2) Rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca i motoveicoli, i ciclomotori, gli autoveicoli e le macchine agricole cancellati dal Pubblico Registro Automobilistico perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, al fine di salvaguardarne le caratteristiche tecniche originarie e che non siano rispondenti ai requisiti previsti dalle norme vigenti per la circolazione. Tali veicoli sono iscritti in un elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.
3) La circolazione dei veicoli d’epoca può essere autorizzata solo in occasione di manifestazioni o raduni autorizzati, in località e itinerari di volta in volta stabiliti. L’autorizzazione alla circolazione è rilasciata dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri, previa presentazione dell’elenco dei veicoli partecipanti alla manifestazione.
4) Il trasferimento di proprietà dei veicoli di cui al comma 2 deve essere comunicato al Dipartimento per i trasporti terrestri, ai fini dell’aggiornamento dell’elenco previsto dal medesimo comma.
5) Rientrano nella categoria dei veicoli di interesse storico e collezionistico i motoveicoli, gli autoveicoli e le macchine agricole, con anzianità di almeno venti anni, costruiti in serie limitata o che abbiano particolare interesse collezionistico o storico, iscritti in uno dei seguenti registri:
– Automotoclub Storico Italiano (ASI),
– Storico Lancia,
– Italiano FIAT,
– Italiano Alfa Romeo,
– Storico FMI.
I veicoli di cui al comma 5 possono circolare nel rispetto delle norme tecniche previste dal regolamento.

Fonti: ACI, Registro Storico Italiano, Asifed, DGT NE.

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