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Attenzione: c’è chi cerca di clonare le carte di credito al benzinaio self service

Come funziona la truffa della clonazione delle carte di credito quando si paga dal benzinaio e come difendersi.

Bisogna fare molta attenzione quando si effettuano pagamenti con carta anche dal benzinaio. La Polizia ha infatti fermato due uomini nei pressi di una stazione di servizio. L’intervento era stato sollecitato da un testimone dopo aver notato l‘atteggiamento sospetto dei due vicino a una pompa di benzina self-service. Ciò che sembrava un normale rifornimento si è rivelato uneee tentativo di clonare le carte di credito dei clienti ignari.

Come funziona la truffa

Come riporta Monza Today, la presenza dei due uomini era ancora più sospetta quando, dopo essersi seduti per consumare qualcosa, continuavano a fissare la colonnina del rifornimento con interesse. La situazione si ripeteva ogni volta che un automobilista si fermava a fare benzina: uno dei due entrava nell’auto e manovrava il cellulare.

I poliziotti hanno individuato i due, entrambi bulgari e di età 56 e 57 anni, che però non hanno risposto alle domande degli agenti riguardo alla loro presenza nell’area di servizio. Invece, il loro sguardo continuava ad essere fissato sul tavolino vicino alla colonna del self-service. Una perquisizione minuziosa ha portato alla scoperta di un dispositivo elettronico fissato con nastro biadesivo. Non solo, perchè ai i due bulgari sono state trovate ben 6 carte di credito/debito di diversi istituti bancari intestate a terze persone.

Ulteriori indagini hanno rivelato la natura dell’apparecchiatura sequestrata. Si trattava di uno strumento utilizzato per catturare i dati delle carte di credito a distanza. Una volta ottenute queste informazioni sensibili, i due malintenzionati avrebbero proceduto con la clonazione delle carte, compiendo prelievi di denaro contante o effettuando acquisti a spese dei legittimi titolari.

Ridicolo: condannati in passato, ora indagati ma in “stato di libertà”

Dopo essere stati accompagnati in questura, ulteriori accertamenti hanno rivelato che i due uomini erano già noti alle forze dell’ordine. Il 56enne era stato segnalato per il reato di introduzione in Italia e commercio di prodotti contraffatti, mentre il 57enne aveva precedenti per ricettazione, furto ed uso di atti falsi. In passato, aveva anche commesso il reato di accesso abusivo a sistemi informatici o telematici e frode informatica, per i quali aveva già scontato una condanna nel 2010, ottenendo un anno e 4 mesi di reclusione.

Risultato? Al termine delle indagini, i due uomini sono stati indagati in stato di libertà per la detenzione di apparecchiature, dispositivi o programmi utilizzati per la clonazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Secondo voi cosa accadrà nei prossimi giorni? Si saranno spaventati dalla misura “draconiana” o proseguiranno indisturbati?

Come difendersi

Grazie alla rapida segnalazione del testimone e all’efficace intervento della polizia, è stato possibile fermare i tentativi di clonazione delle carte di credito perpetrati dai due. Tuttavia, questo episodio ci ricorda l’importanza di prestare sempre attenzione alle proprie informazioni personali e di agire con prudenza durante le operazioni di pagamento, anche quando sembrano avvenire in contesti apparentemente sicuri. La vigilanza e la consapevolezza possono essere fondamentali nel proteggere i nostri dati e i nostri risparmi dalle minacce della criminalità informatica.

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