Dal 2026 il bollo auto cambia volto: addio rate, più potere alle Regioni e nuove scadenze personalizzate. La tassa di possesso, come ormai viene ufficialmente definita, si prepara a una riforma che modificherà le abitudini di milioni di automobilisti. Le novità introdotte dal 1° gennaio 2026 puntano a semplificare la burocrazia e decentralizzare la gestione fiscale, ma sollevano anche interrogativi su equità e impatto economico.
Le Regioni avranno piena libertà su esenzioni, modalità di pagamento e trattamento dei veicoli ecologici. Per i nuovi veicoli, il pagamento sarà annuale e personalizzato sulla data di immatricolazione, senza più possibilità di rateizzazione. Cambiano anche le regole per i veicoli con fermo amministrativo e per chi acquista un’auto usata.
Vediamo, punto per punto, cosa cambia e le domande più frequenti degli automobilisti italiani.
Bollo auto 2026: cosa c’è da sapere
No, per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2026 il pagamento dovrà avvenire in un’unica soluzione annuale, entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione. Le rateizzazioni mensili o semestrali non saranno più previste.
No, almeno inizialmente. Per i veicoli immatricolati prima del 2026, resteranno valide le vecchie regole sulle scadenze, salvo eventuali modifiche da parte delle Regioni.
Sì. Dal 2026 il bollo auto sarà di competenza esclusiva delle Regioni, che potranno stabilire in autonomia aliquote, esenzioni e modalità di pagamento, anche differenti da Regione a Regione.
L’acquirente dovrà versare immediatamente la tassa, anche se il passaggio di proprietà avviene nel corso del periodo tributario. Fa fede la data del primo giorno utile risultante al PRA, e non la data dell’atto di vendita.
No. Per i veicoli immatricolati dal 2026, la scadenza del bollo sarà personalizzata, legata alla data della prima immatricolazione. I vecchi veicoli manterranno invece il calendario tradizionale (aprile, agosto, dicembre), salvo diversa decisione regionale.
Sì. Dal 2026 anche i veicoli con fermo amministrativo o fiscale saranno soggetti al pagamento della tassa di possesso, a prescindere dal fatto che possano circolare o meno.
Dipende dalla Regione. Le vetture con oltre 30 anni sono generalmente esenti, mentre quelle tra 20 e 29 anni possono accedere a riduzioni solo se iscritte a registri storici riconosciuti (ASI, FMI, ecc.). Dal 2026, ogni Regione potrà modificare o confermare le esenzioni attuali.
No. Con l’autonomia fiscale regionale, potrebbero nascere disparità tra Regioni, con alcune che manterranno gli sconti e altre che li limiteranno o elimineranno.
Sì, ma con gestione regionale. Le agevolazioni previste per disabili (esenzione totale o parziale) non scompaiono, ma dal 2026 saranno soggette a regolamentazione autonoma da parte delle Regioni. È quindi consigliabile verificare anno per anno presso il portale regionale.
Le regole restano le stesse: l’esenzione può essere riconosciuta anche se l’auto è intestata a un familiare purché convivente e utilizzatore del mezzo. Anche in questo caso, l’interpretazione della norma potrà variare da Regione a Regione.
In linea generale, il bollo è a carico del proprietario registrato al PRA, che spesso è la società di leasing o noleggio. Dal 2026 le modalità potrebbero variare a seconda delle scelte fiscali regionali, quindi è fondamentale leggere con attenzione i contratti.
Sì, il bollo auto resta deducibile come tributo legato alla disponibilità del veicolo aziendale. Le modalità e i limiti di deduzione non cambiano direttamente con la riforma, ma potrebbero essere influenzati da modifiche regionali sulle aliquote.
Sì, se la successione comporta un passaggio di proprietà nel periodo tributario. Il nuovo proprietario (erede) sarà tenuto a versare il bollo anche se la successione è avvenuta dopo la data iniziale del periodo fiscale. Vale sempre la regola del proprietario al primo giorno utile risultante al PRA.
Il pagamento avverrà entro il mese successivo alla reimmatricolazione in Italia, in un’unica soluzione. La data di reimmatricolazione equivale, a tutti gli effetti, a una prima immatricolazione nazionale.
Confronto tra vecchie e nuove regole del bollo auto
Aspetto | Fino al 2025 | Dal 2026 (solo per nuovi veicoli) |
---|---|---|
Pagamento | Rateizzabile (mensile, semestrale, quadrimestrale) | Unica soluzione annuale |
Scadenza | Scadenze fisse (es. aprile, agosto, dicembre) | Scadenza personalizzata basata sulla data d’immatricolazione |
Competenza fiscale | Nazionale, con gestione regionale | Esclusiva delle Regioni |
Auto con fermo amministrativo | Esenti | Obbligo di pagamento |
Auto usate | Pagamento in base alla data di passaggio di proprietà | Pagamento immediato da parte dell’acquirente |
Esenzioni per auto ecologiche | Norme nazionali + iniziative regionali | Totale autonomia regionale (incentivi o nuove tasse) |

