Boris Johnson anticiperà al 2030 il divieto di auto a combustibili fossili

Gianluca Pezzi
17/11/2020

Boris Johnson anticiperà al 2030 il divieto di auto a combustibili fossili
LONDON, ENGLAND - NOVEMBER 10: Britain's Prime Minister Boris Johnson returns to number 10, Downing Street following the weekly Cabinet meeting at the Foreign Office on November 10, 2020 in London, England. (Photo by Leon Neal/Getty Images)

Il primo ministro britannico Boris Johnson confermerà questa settimana una nuova data per il divieto sui nuovi veicoli a combustibili fossili, anticipandola addirittura di un decennio. Originariamente fissato per il 2040, ma poi spostato indietro di cinque anni secondo gli annunci dello scorso febbraio, sarà nuovamente accelerato al 2030, secondo il Guardian ed il Financial Times.

Secondo l’autorevole quotidiano, la mossa servirà a “far ripartire il mercato delle auto elettriche nel Regno Unito“, che equivale a dire che senza obblighi, le auto elettriche non sono per niente appetibili per il grande pubblico. In seconda battuta, servirà ad aiutare il Paese a raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.

È probabile che l’anticipo di altri cinque anni sarà salutato con calore da parte degli ambientalisti e da tutti i fan boy che negli ultimi anni hanno scoperto la passione per l’elettrico, mentre sarà visto come una sciagura da parte di tutti gli altri. In primo luogo tutta l’industria automobilistica che, nonostante i proclami, campa sul classico motore a combustione interna. Un settore messo in ginocchio dal coronavirus, e che potrebbe veder perdere una importante parte della propria offerta per una decisione politica. Difficilmente infatti un calendario così impegnativo sarebbe sufficiente per la transizione di tutto il settore, minacciando sia redditività di migliaia di aziende sia anche le vendite delle tecnologie a basse emissioni.

L’elettrico non può essere a buon mercato, quando le batterie vengono prodotte utilizzando Cobalto, Nickel, Manganese e terre rare. Anche nel Regno Unito, la differenza tra un modello a benzina o diesel, ed uno elettrico, può superare le 10.000 sterline.

D’altra parte, abbiamo visto come le case automobilistiche stiano spostando una parte della propria redditività futura investendo nella ricarica, e diventando loro stesse i “benzinai” del domani, come accade ad esempio con Ionity.

C’è ancora da attendere l’annuncio ufficiale vedere come il Regno Uniti intende percorrere la strada dell’elettrico, ma sappiamo che gli inglesi consideravano troppo presto il 2035: come la prenderanno quando sapranno che la data è anticipata al 2030?

 

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