BYD Sealion 7

BYD guarda alla Spagna per il suo terzo stabilimento in Europa

La Spagna potrebbe ospitare il terzo impianto europeo di BYD. Tra i motivi: elettricità economica, buona logistica e legami diplomatici stabili con la Cina.

BYD, il maggiore costruttore automobilistico cinese, sta valutando la Spagna come sede del suo terzo stabilimento di assemblaggio in Europa. Secondo fonti vicine al dossier citate da Reuters, il Paese sarebbe in pole position grazie a costi di produzione competitivi, infrastrutture industriali consolidate e una rete elettrica a basso impatto ambientale.

Il nuovo impianto si aggiungerebbe a quelli già annunciati in Ungheria e Turchia, rientrando nella strategia di BYD di produrre localmente tutti i veicoli destinati al mercato europeo entro tre anni. L’obiettivo è anche evitare eventuali dazi UE sulle auto elettriche importate dalla Cina, uno scenario sempre più concreto nel contesto attuale.

Un portavoce locale di BYD ha recentemente dichiarato che la Spagna rappresenta una base ideale per espandere la presenza industriale del marchio in Europa, sia per la disponibilità di energia a costi contenuti sia per il contesto normativo favorevole.

Secondo quanto riportato, la scelta definitiva non è ancora stata comunicata, ma la Spagna avrebbe superato altri candidati come la Germania, penalizzata da alti costi energetici e del lavoro. La decisione finale dovrà comunque ricevere il via libera dalle autorità cinesi, e potrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

Né il Ministero dell’Industria spagnolo né la stessa BYD hanno commentato ufficialmente.

Legami commerciali e clima favorevole agli investimenti

Negli ultimi anni, i rapporti tra Madrid e Pechino si sono rafforzati. Lo scorso anno, la Spagna si è astenuta durante un voto dell’Unione Europea su possibili dazi contro le auto elettriche cinesi, segnando una distanza rispetto ad altri Paesi come la Germania, tradizionalmente più esposti al tema.

Questo atteggiamento ha probabilmente contribuito a creare un clima favorevole agli investimenti cinesi, come dimostrano anche i recenti progetti di Volkswagen, CATL e Chery nel settore EV e batterie sul territorio spagnolo, supportati da un piano governativo da 5 miliardi di euro finanziato con fondi UE.

Nei primi otto mesi del 2025, le vendite di BYD in Europa sono aumentate del 280% rispetto allo stesso periodo del 2024, grazie all’ampliamento della gamma che oggi include sia auto elettriche pure che ibride plug-in. A supporto della crescita, il gruppo ha ristrutturato la divisione europea, con nuove assunzioni e una rete di concessionari in espansione.

L’impianto ungherese è attualmente in fase di costruzione, mentre quello turco dovrebbe aprire nel 2026. L’aggiunta di un terzo sito produttivo nel Sud Europa rafforzerebbe la presenza di BYD in un mercato strategico, riducendo al contempo i costi logistici e i rischi commerciali legati alle importazioni.

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