Perché chi guida in stato di ebbrezza sarà condannato anche senza alcoltest

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Image: KOMUnews @ Flickr

Cassazione: testimonianze degli agenti valide per condanne di guida in stato di ebbrezza senza alcoltest.

La Corte di Cassazione ha stabilito che per dimostrare la guida in stato di ebbrezza sono sufficienti elementi “obiettivi e sintomatici”, rendendo non necessario l’alcoltest. Gli agenti possono infatti riportare nel verbale di un incidente che il conducente non si regge in piedi e sembra ubriaco. L’odore di alcol, l’incapacità di rispondere alle domande e la scarsa destrezza nel controllo del veicolo sono motivazioni valide per la condanna.

Questa decisione della Cassazione apre la strada a condanne basate unicamente sulle testimonianze degli agenti, senza accertamenti clinici. Non si tratta di casi in cui l’uomo si è rifiutato di sottoporsi al test, ma di situazioni in cui gli agenti non hanno avvisato il conducente del diritto di avvalersi di un legale, rendendo nullo l’esame alcolimetrico.

I giudici della Cassazione hanno precisato che, poiché l’esame strumentale non costituisce una prova legale obbligatoria, la concentrazione di alcol può essere accertata tramite elementi sintomatici per tutte le ipotesi di reato previste dall’articolo 186 del Codice della Strada. La Corte ha ribadito che motivazioni congrue per stabilire la presenza di alcol nel sangue sono anche le testimonianze e non solo i test.

La Corte d’Appello di Brescia ha riformato parzialmente la sentenza di primo grado, concedendo il beneficio della non menzione della condanna nel casellario giudiziale dell’imputato, ma confermando la condanna a sei mesi di arresto, un’ammenda di 1.500 euro e la revoca della patente per guida in stato di ebbrezza che ha causato un incidente. L’imputato aveva impugnato la decisione, sostenendo che il Tribunale e la Corte d’Appello avevano ritenuto inutilizzabili gli accertamenti richiesti dalla polizia ed eseguiti dai sanitari, ma avevano considerato certe le condizioni alterate del conducente basandosi solo sulle dichiarazioni degli agenti.

Il ricorso affermava che, in assenza di dati tecnici obiettivi, non era possibile stabilire con certezza il livello di alcol nel sangue al momento dei fatti. Tuttavia, la Cassazione ha ritenuto sufficienti le osservazioni degli agenti riguardo allo stato confusionale del conducente, agli urti della sua auto contro il marciapiede e alla mancata risposta alle sollecitazioni degli agenti. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto, rendendo le condanne per guida in stato di ebbrezza più frequenti in base a questa decisione.

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