I robotaxi sono arrivati, con anni di ritardo, anche in Europa, e nello specifico a Copenhagen. Green Mobility, la principale società di car sharing della città nordica, ha infatti stretto un accordo non vincolante con la statunitense Tensor, tra i principali sviluppatori di veicoli autonomi basati su intelligenza artificiale.
L’intesa riserva a GreenMobility la possibilità di acquistare fino a 2.000 auto a guida autonoma da impiegare in Danimarca, una volta che la legislazione lo consentirà. La Danimarca è tra i paesi europei che, in alcuni contesti, permette le sperimentazioni di auto a guida autonoma: è per esempio stata tra le prime dove Ford ha potuto sbloccare il suo sistema BlueCruise per la Mustang Mach-E.
Mobilità per tutti, anche senza patente
I modelli sviluppati da Tensor sono progettati per livelli di autonomia completi e alcuni non dispongono nemmeno del volante (non è il caso di quello esposto all’evento di lancio a cui siamo stati). Una caratteristica che, secondo Gjeldsted, potrebbe allargare la mobilità a una fascia molto più ampia di utenti, comprese persone prive di patente di guida.

Dagli studenti che devono raggiungere la scuola agli anziani che necessitano di visite mediche, i veicoli autonomi potrebbero offrire una nuova forma di accessibilità quotidiana. Il CEO sottolinea anche l’impatto positivo sulle comunità rurali e sulle aree scarsamente servite dal trasporto pubblico, dove i costi di esercizio sono spesso elevati: «Aumentano la mobilità per tutti», afferma, evidenziando come la guida autonoma potrebbe contribuire a ridurre le distanze sociali e geografiche del Paese (e stiamo comunque parlando di un paese relativamente piccolo).

Le vetture si presentano come berline elettriche molto futuristiche nel design, e ricche di comfort e tecnologia. Sono per esempio dotate di display interni per i passeggeri posteriori, che possono guardare film o riprodurre musica, in base alla lunghezza del viaggio.
Meno incidenti e costi inferiori
Gjeldsted afferma che il sistema di guida autonoma di Tensor registra fino al 90% di incidenti in meno rispetto alla media dei conducenti umani. Un dato che, se confermato, potrebbe tradursi in costi operativi più bassi e minori danni ai veicoli.

Il CEO suggerisce inoltre che le auto autonome potrebbero essere impiegate anche in situazioni in cui un conducente umano non sarebbe idoneo a mettersi alla guida — ad esempio dopo aver consumato alcol — aumentando così la sicurezza complessiva sulle strade.
Nessuna data certa, ma il progetto è pronto a partire
Non esiste ancora un calendario preciso sull’arrivo delle auto autonome sulle strade danesi. GreenMobility prevede di iniziare con una flotta pilota limitata, destinata a macinare chilometri per dimostrare alle autorità la sicurezza e la comprensione dell’ambiente da parte dei sistemi di guida autonoma.

Se i test dovessero dare risultati positivi, l’azienda punta a un ampliamento graduale sia in termini numerici che geografici. Gjeldsted ha inoltre evidenziato che sia il Ministro dei Trasporti sia il Vejdirektoratet (l’Agenzia danese delle strade) hanno mostrato interesse favorevole verso il progetto, pur restando ancora incognite sui tempi di consegna dei veicoli e sul via libera regolatorio.
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