Mercedes EQS SUV

In EU Mercedes non può chiedere abbonamenti per aumentare la potenza via software

La legislazione europea blocca Mercedes dal proporre aumenti di potenza in abbonamento, opzione riservata al solo mercato americano.

Si complica la faccenda delle potenze aumentate su abbonamento, che ha visto nei giorni scorsi Mercedes nell’occhio del ciclone. Con 1.200 dollari all’anno, si migliorano le prestazioni con un aumento della potenza del 20-24%, incrementando la coppia e riducendo di circa 0,8-0,9 secondi l’accelerazione o-100 km/h in modalità Dynamic.

La questione è che non vengono cambiate o modificate parti “fisiche” dell’auto, ma pagando l’abbonamento vengono sbloccate tutte funzioni dell’auto. In altre parole Mercedes ha intenzionalmente limitato le prestazioni sul veicolo nuovo, per venderle successivamente come optional. L’aumento dell’accelerazione è disponibile solo per i modelli di auto elettriche Mercedes-EQ EQE e Mercedes-EQ EQS.

Mercedes EQS SUV

Tutto bene? Ovviamente no, tant’è che al momento l’abbonamento rimarrà confinato negli USA. A quanto pare la legislazione europea non consente a Mercedes di proporlo, almeno secondo quanto riportato da Top Gear NL che ha parlato con un portavoce di Mercedes Olanda.

Il portavoce ha rifiutato di commentare ulteriormente, per cui non è stato possibile approfondire quali siano le norme che bloccano servizi di questo genere in abbonamento. Anche perchè, come fa notare The Drive, BMW offre in abbonamento il riscaldamento dei sedili. Di diverso genere invece gli upgrade di Polestar e Tesla in Europa, che sono gratuiti e migliorano le prestazioni dell’auto. Sembra quindi che ci sia una sorta di problema legale nel far pagare un abbonamento annuale per aumentare la potenza rispetto a quella venduta standard.

Come già scritto, rimangono un po’ di questioni di fondo. La prima, è che ci si sente un po’ presi in giro nel comprare un’auto che può fare di più, ma solo tramite un abbonamento aggiuntivo. La seconda, è che parliamo di Mercedes e BMW: auto di lusso, che dovrebbero già rappresentare il massimo nella propria categoria. La terza, per la serie “a pensar male ci si azzecca”: questo introito annuale va per caso a rimpiazzare quello dei costosissimi tagliandi, che sulle auto elettriche non prevedono sostituzioni di parti del motore?

In ogni caso, non sappiamo quale genio del marketing si sia inventato un meccanismo del genere, quello che invece sappiamo di certo, al di là di legislazioni o regolamenti, è che a noi non piace, punto e basta.

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