Record benzina 1,593 €/l: IVA e accise stanno uccidendo l’economia

Gianluca Pezzi
19/05/2021

Record benzina 1,593 €/l: IVA e accise stanno uccidendo l’economia

Nuovo record per la benzina che secondo le rilevazioni settimanali del Mise, ha raggiunto quota 1,593 €/litro, mentre il gasolio costa 1,452 E/litro. Un vero e proprio allarme prezzi carburanti che si ripercuote sulle tasche delle famiglie non solo per i rifornimenti di carburante, ma anche attraverso i listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti.

Analizzando i dati del Ministero, il Codacons rileva come un litro di benzina costi oggi il 16,7% in più rispetto a maggio dello scorso, con un maggior esborso per un pieno di verde pari a +11,4 euro. Il gasolio costa il 15,7% in più su base annua, +9,85 euro per un pieno.

Rispetto al 2020, oggi una famiglia media paga 273 euro in più all’anno per i rifornimenti di carburante a causa della corsa senza freni dei listini di benzina e gasolio alla pompa – denuncia il presidente Carlo Rienzi – A tali effetti diretti vanno aggiunti quelli indiretti, ossia le ripercussioni del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati, sull’industria e sui beni energetici, con una vera e propria stangata che rischia di abbattersi sulle tasche delle famiglie italiane”.

Assoutenti punta il dito contro le accise. Oggi infatti su ogni singolo litro di benzina acquistato in Italia, 1,016 euro se ne va in tasse a causa del peso di Iva e accise sui carburanti. “Il costo dei carburanti al netto delle tasse risulta più basso in Italia di 3,5 centesimi rispetto alla media europea – spiega il presidente Furio Truzzi – Iva e accise, che oggi pesano per il 63,8% sulla benzina e per il 60,5% sul gasolio, fanno impennare i listini alla pompa, al punto che su ogni litro di verde gli italiani pagano oltre 1 euro di tasse. Il Governo Draghi deve intervenire per sterilizzare l’eccessiva tassazione che vige sui carburanti in Italia, aggravata da accise anacronistiche come quella per finanziare la guerra d’Etiopia del 1935 o il terremoto del Belice del 1968”.

Con i listini di benzina e gasolio ai livelli odierni, gli italiani devono affrontare una stangata complessiva da 6,6 miliardi di euro solo per i maggiori costi di rifornimento, a cui occorrerà aggiungere gli effetti negativi su inflazione, industria, bollette ed energia.

Elenco delle accise sulla benzina

Vediamo allora in dettaglio quali sono le accise sulla benzina che gravano sulle tasche degli automobilisti italiani. Ammesso e non concesso che alcune di queste accise siano moralmente condivisibili, a questo punto ci piacerebbe sapere che fine fanno ogni anno i proventi di tutte le calamità accadute in Italia, oppure il motivo per il quale tutti noi siamo tenuti a pagare il rinnovo del contratto degli auto ferrotranvieri del 2004…

  • Guerra d’Etiopia 1935/1936 – 0,000981 euro
  • crisi di Suez 1953 – 0,00723 euro
  • Vajont 1963 (ricostruzione) – 0,00516 euro
  • alluvione di Firenze 1966 (ricostruzione) – 0,00516 euro
  • terremoto del Belice 1968 (ricostruzione) – 0,00516 euro
  • terremoto del Friuli 1976 (ricostruzione) – 0,00511 euro
  • terremoto dell’Irpinia 1980 (ricostruzione) – 0,0387 euro
  • missioni ONU (1982 Libano e 1996 Bosnia) – 0,106 euro e 0,0114 euro
  • rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004 – 0,020 euro
  • acquisto autobus ecologici 2005 – 0,005 euro
  • terremoto di Aquila 2009 (ricostruzione) – 0,0051 euro
  • cultura 2011 – 0,0071
  • crisi migratoria libica 2011 – 0,040 euro
  • alluvioni di Toscana e Liguria 2011 (ricostruzione) – 0,0089 euro
  • decreto “Salva Italia” 2011 – 0,082 euro
  • terremoto in Emilia 2012 (ricostruzione) – 0,024 euro
  • “Bonus gestori” 2014 – 0,005 euro
  • “Decreto fare” 2014 – 0,0024 euro

 

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