Accise sui carburanti: cosa sono e come funzionano in Italia
Le accise sui carburanti sono un argomento di grande attualità, dato che hanno un impatto diretto sui prezzi dei rifornimenti delle auto e sulle politiche ambientali di molti Paesi, Italia compresa. L’imposizione di tasse sui carburanti, conosciuta anche come accisa, ha una lunga storia ed è stata introdotta per motivi fiscali, ma oggi viene utilizzata sempre più spesso come strumento per ridurre le emissioni e raggiungere gli obiettivi green.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio cos’è l’accisa sui carburanti, come funziona e quali sono i suoi effetti sui prezzi dei carburanti. Inoltre, analizzeremo la situazione delle accise sui carburanti in Italia e le politiche per ridurre le emissioni di gas serra attraverso questa tipologia di imposta, incentivando allo stesso tempo soluzioni più pulite come l’elettrificazione, gli e-fuel e i biocarburanti.
Cosa sono le accise sui carburanti
Le accise sui carburanti sono tasse che vengono imposte dal Governo sui rifornimenti delle auto. I motivi sono molteplici e vanno dalla generazione di entrate per le casse statali, alla copertura dei costi delle infrastrutture stradali, fino alla riduzione delle emissioni di gas serra. Le accise sono state introdotte per la prima volta in Italia nel lontano 1935, anno della guerra in Abissinia, e sono in vigore ancora oggi.
Il livello delle accise sui carburanti varia a seconda del Paese e la sua rilevanza è legata all’influenza che la tassa ha sui prezzi dei carburanti per i consumatori: in generale, maggiore è l’accisa imposta, maggiore è il prezzo finale del carburante.
Gli effetti delle accise sui carburanti
Le accise sono determinate dal Governo in base a diversi fattori, tra cui le esigenze fiscali, la volatilità dei prezzi del petrolio, il tasso di cambio valutario, gli obiettivi ambientali e il costo delle infrastrutture stradali.
In Italia, per dare un’idea, l’imposta rappresenta circa il 40% del prezzo al dettaglio dei carburanti, al netto dell’Iva.
In alcuni casi, inoltre, l’aumento delle accise sui carburanti può anche avere un effetto cascata sui prezzi di altri settori mercelologici, visto che le spese di trasporto e di produzione aumentano a causa dei maggiori costi dei carburanti. Ad esempio, un aumento della tassa può causare un incremento dei prezzi degli alimenti, poiché i costi di produzione e di distribuzione aumentano.
In molti Paesi, le accise sui carburanti sono utilizzate come strumento per incentivare l’uso di veicoli a basse emissioni o per finanziare progetti di energia pulita.
Le accise sui carburanti in Italia
In Italia, le accise sui carburanti sono fissate a livello nazionale e includono sia l’accisa specifica che l’Iva. La tassa differisce a seconda della tipologia di carburante: pesa di più su benzina e gasolio, molto meno sul GPL.
Per monitorare l’andamento delle accise nel nostro Paese, è possibile consultare le rilevazioni settimanali del MISE. Il valore delle accise per benzina e diesel è rispettivamente 0,73 euro al litro e 0,62 euro al litro.
Conclusioni
In conclusione, le accise sui carburanti rappresentano un importante strumento di politica fiscale e ambientale in Italia. Da una parte il loro impatto sui prezzi dei rifornimenti e sui costi di altri prodotti è senza dubbio significativo. Dall’altra parte, rispetto al passato oggi l’obiettivo principale delle accise è quello di incentivare l’uso di carburanti green e finanziare progetti di energia pulita.
Per tutti questi motivi, l’aumento delle accise sui carburanti rimane un argomento delicato, che richiede un equilibrio tra gli interessi ambientali e quelli economici.
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