stalli rosa

Da ora chi parcheggia sulle strisce rosa si becca una multa

Chi parcheggia sugli stalli rosa senza averne titolo sarà sanzionato con una multa da da 87 a 344 euro,

In gergo tecnico si chiamano “stalli rosa” e sono parcheggi a uso pubblico ma su suolo privato, dedicati a donne in stato di gravidanza e di genitori con bimbi di età non superiore a due anni. Tipicamente si trovano vicino agli ingressi di ospedali, ipermercati o strutture commerciali di grandi dimensioni, e in questo caso sono pensati per facilitare la spesa.

Fin’ora erano nati e cresciuti in “ordine sparso”, senza avere una normativa precisa. Si trattava quindi di un gesto di gentilezza e nulla più. Chi parcheggiava senza averne titolo, non rischiava nulla. Da oggi cambia tutto, il settore è stato disciplinato e chi deciderà di procedere potrà contare sull’appoggio normativo con tanto di sanzione per i trasgressori.

stalli rosa

Quant’è la multa per la sosta sugli stalli rosa?

Chi parcheggia sugli stalli rosa senza averne titolo sarà sanzionato con una multa da da 87 a 344 euro, mentre per chi parcheggia sui posti riservati ai disabili verrà multato da 168 ad 672 euro.

Come funzionano gli stalli rosa pubblici?

La prima novità è che anche agli enti pubblici dal 15 ottobre potranno creare gli stalli rosa nei parcheggi pubblici. Vediamo cosa dice l’articolo articolo 188 bis, inerente alla “Sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni”:

“gli enti proprietari della strada possono allestire spazi per la sosta, mediante la segnaletica necessaria, per consentire e agevolare la mobilità di tali soggetti secondo le modalità stabilite nel regolamento. Per usufruire di dette strutture sono autorizzati dal Comune di residenza mediante il rilascio del permesso rosa”.

Per parcheggiare sugli stalli rosa pubblici, sarà necessario quindi avere un permesso rilasciato dal comune, ma come spesso accade in Italia le buone intenzioni si fermano davanti alla burocrazia. Non c’è nulla di specifico relativo a questi permessi perché mancano i decreti attuativi.

Andando oltre, la norma parla specificatamente di donne incinta, di mamme e papà. Ma cosa succede se i bimbi sotto ai due anni sono accompagnati da nonni o zii? Pare che nessuno ci abbia pensato, ed è un peccato per un Paese che si basa sull’aiuto dei nonni.

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