C’è un buco legislativo nel decreto monopattini: niente multe a monowheel, segway e hoverboard

Nicola Spada
10/11/2021

C’è un buco legislativo nel decreto monopattini: niente multe a monowheel, segway e hoverboard
monowheel

Con l’approvazione della legge di conversione del decreto-legge c.d. “Infrastrutture” nr. 121/201 del 9 settembre 2021 entrano in vigore le nuove norme in materia di monopattini elettrici. Come abbiamo visto, ci sono stati diversi emendamenti introdotti alla Camera che hanno complicato l’assetto normativo. Inoltre, il mancato coordinamento tra varie leggi susseguitesi nel breve periodo, può davvero far implodere un sistema che doveva avere regole semplici, certe e pene più severe per i trasgressori.

I nostri amici dell’Ufficio Studi di ASAPS, dopo aver per primi scoperto che i monopattini possono circolare anche su extraurbane secondarie, regionali e provinciali, hanno trovato un altro “buco”. Una vera e propria voragine, che potrebbe contribuire in negativo a rendere più pericolose le strade italiane.

La questione, piuttosto intricata, risale al comma 102 dell’art. 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021», e al successivo decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 4 giugno 2019 “Sperimentazione della circolazione su strada di dispositivi per la micromobilità elettrica”, con cui venivano riconosciuti e individuati i dispositivi per la micromobilità elettrica nell’hoverboard, nel segway, nei monopattini e nei monowheel.

tabella ministeriale

Il decreto disponeva molte regole, tra cui quella con cui

i comuni, con specifico provvedimento emanato nelle forme di cui all’art. 7 del Codice della strada, autorizzano in via sperimentale la circolazione dei dispositivi per la micromobilita’ elettrica, esclusivamente in ambito urbano, limitatamente alle specifiche tipologie di infrastrutture stradali e/o parti di strada indicati in apposita tabella.

Ma mentre per i monopattini elettrici il Parlamento aveva introdotto, con la “Legge di Bilancio 2020”, l’equiparazione ai velocipedi, molti Comuni avevano già avviato una sperimentazione per uno o per tutti gli altri dispositivi di micromobilità elettrica.

Il decreto “Milleroroghe 2020” Legge 28 febbraio 2020 n. 8 “Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonche’ di innovazione tecnologica” ha poi modificato e introdotto nuovi articoli e commi nella regolamentazione dei monopattini ma anche dei dispositivi “cugini” non considerati però veicoli. In particolare il comma 75-quinquies dell’art. 1 della legge nr.160/2019, prevedeva specifiche sanzioni per

“chiunque circola con un dispositivo di mobilità personale avente caratteristiche tecniche e costruttive diverse da quelle definite dal decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 4 giugno 2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 12 luglio 2019, ovvero fuori dell’ambito territoriale della sperimentazione di cui al medesimo decreto e’ soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 100 a euro 400.

Alla violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della confisca del dispositivo, ai sensi delle disposizioni del titolo VI, capo I, sezione II, del codice di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, quando il dispositivo ha un motore termico o un motore elettrico avente potenza nominale continua superiore a 2 kW.”

Ma con la legge di conversione del decreto-legge n. 151/2021 questo comma è stato sostituito con altri e non ripreso in altra parte del provvedimento.

Sono perciò totalmente sparite le multe per i dispositivi di micromobilità elettrica che non siano i monopattini elettrici. Quindi, ricapitolando, la circolazione di monowheel, segway e hoverboard con caratteristiche tecniche e costruttive diverse dal decreto ministeriale MIT del giugno 2019, ovvero fuori dall’ambito territoriale della sperimentazione, non sarà più sanzionabile già da oggi.

Ma cosa accadrà in quei Comuni dove la sperimentazione è in vigore? Possibile che non si possano più sanzionare questi dispositivi, magari alterati, e pertanto da confiscare?

 

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