A Milano parte la rimozione forzata di monopattini e biciclette in sosta vietata

Mario Roth
14/10/2020

A Milano parte la rimozione forzata di monopattini e biciclette in sosta vietata

Milano non ne può più dell’uso selvaggio e finalmente prende la decisione di procedere alla rimozione forzata di monopattini e biciclette, in sharing o in proprietà, in sosta vietata intralciando il passaggio dei pedoni. Il servizio parte in via sperimentale e sarà svolto a partire dall’area della Cerchia dei bastioni per poi estendersi a tutta la città grazie all’ausilio delle pattuglie della Polizia locale che controllano il territorio e che richiederanno l’autocarro per la rimozione su tutto il territorio comunale.

Il rispetto delle regole da parte di tutti è fondamentale anche per quel che riguarda la sosta. Monopattini e biciclette non devono diventare un ostacolo o un intralcio: ci si augura che il buonsenso di chi li utilizza prevalga, nel mentre è indispensabile attivare la rimozione forzata e  verificarne l’efficacia.

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In questa prima fase sarà posta particolare attenzione alle soste vietate che maggiormente costituiscono ostacolo o impedimento, soprattutto per i pedoni. Si parla quindi di monopattini parcheggiati sul marciapiede fuori dagli appositi spazi destinati ai velocipedi, in corrispondenza di scivoli o sui parcheggi dedicati alle persone con disabilità, in senso non longitudinale alla carreggiata dove vi sono attraversamenti pedonali e intersezioni, davanti ai passi carrai e sugli spazi destinati alle fermate del trasporto pubblico locale.

Il furgone di ATM può contenere fino a 16 tra monopattini e biciclette ed effettuerà il servizio dal lunedì alla domenica dalle 8 alle 13 e dalle 13:30 alle 20, ovviamente sarà presente un agente della Polizia locale. I veicoli rimossi saranno depositati per la custodia presso il deposito ATM di via Palizzi.

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Quello che non è chiaro, è a chi saranno addebitate multe e costi. Questo perché, a differenza di quanto avviene con le auto o le moto, un monopattino è facilmente spostabile da chiunque, e non è detto che sia stato parcheggiato male dal proprietario o dall’ultimo utilizzatore del monopattino in sharing. Facciamo un esempio: se uno parcheggia bene il monopattino e passa un vandalo e la butta in mezzo al marciapiede, chi paga? La società che gestisce il servizio? L’ultimo che l’ha utilizzato? Nessuno dei due? Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.

 

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