Monopattini elettrici a Milano: arrivano 7 stewards che non fanno multe

Gianluca Pezzi
17/09/2020

Monopattini elettrici a Milano: arrivano 7 stewards che non fanno multe

I monopattini elettrici a Milano stanno diventando un problema per colpa di chi se ne frega del Codice della Strada e pensa di poter fare come gli pare. Certo, il vento che ha portato i monopattini elettrici ad essere equiparati alle biciclette ci ha messo del suo, visto che per girare sulle strade non serve targa, non serve un casco, e ovviamente non serve neanche la patente. Evidentemente non tutte le cose sono andate secondo i piani del Sindaco Sala e dell’Assessore Granelli se, come denuncia l’Assessore alla Regione Lombardia De Corato, da Giugno si sono verificati ben 430 incidenti che hanno coinvolto monopattini elettrici.

Sia chiaro, non siamo contro il monopattino elettrico che effettivamente è un mezzo che può risolvere parte del problemi del traffico, quanto sulla gestione populistica del monopattino e sulla impunità di fatto di chi circola sulle strade trasformandole in un far west. Eppure, che saremmo arrivati a questo punto era facilmente prevedibile, soprattutto a Milano dove è partito tutto. Ecco allora che il Comune cerca di correre ai ripari, annunciando la creazione di una sorta di “addetti alla sicurezza” che hanno l’ingrato compito di fermare ed informare gli utenti sulle regole da rispettare. Si chiama “campagna di sensibilizzazione“, si legge “ci mettiamo una pezza, ma a metà“. Perché se ci fosse la volontà, si potrebbero utilizzare gli agenti della Polizia Municipale e beccare chi non rispetta le regole, mentre è più semplice coinvolgere le aziende che hanno il servizio di noleggio in città come Helbiz, Bit, Bird, Lime, Wind, Voi, Dott.

E’ partita quindi questa sorta di operazione simpatia con ben 7 (sette!) stewards che controllano le strade del centro di Milano: durante le ore diurne le zone pattugliate comprendono il centro storico, da San Babila a Cairoli, mentre durante le ore notturne le aree più pattugliate sono quelle della movida. Sul resto della città, il silenzio assoluto. Questi addetti alla sicurezza ovviamente non possono multare nessuno, non sia mai, ma si limitano a fermare le persone che non rispettano il codice della strada e spiegare le regole per la circolazione su strada. I report sui comportamenti degli utenti vengono poi inviati alle società che, in certi casi, e chissà quali sono, possono decidere la sospensione momentanea dell’account, un richiamo formale o la segnalazione alla Polizia Locale in caso di grave inosservanza. Diciamolo: una minaccia che non fa paura a nessuno ed ennesima dimostrazione di una amministrazione pubblica che scarica su altri, le società di monopattino sharing, quello che dovrebbe fare in prima persona.

Ebbene, nonostante tutto veniamo a sapere che nei primi giorni di attività sono state registrate 420 segnalazioni, principalmente per il fatto di viaggiare sul monopattino elettrico in due, sulla guida sul marciapiede e sul parcheggio irregolare. Laconico il commento di Granelli: “Ci rivolgiamo insieme ai cittadini, Comune e operatori, per ricordare i cittadini che il monopattino non è un giocattolo ma va usato secondo le regole“. C’è da immaginare che lo stesso “invito” non sarebbe mai stato fatto ad automobilisti e motociclisti, sempre e comunque colpevoli.

 

 

 

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