Rinnovato da poco, quando lo abbiamo provato in Brianza, DS 7 PHEV rappresenta il top della gamma SUV del marchio premium francese nato da una costola di Citroën, che con il restyling ha guadagnato una configurazione di potenza in più e perso la dicitura Crossback. Vi racconto come sono andati i miei giorni.
DS 7 PHEV: me lo consigli?
Posso dire che di fatto l’ho consigliato a un amico, innamorato della marca DS e per il quale è una buona auto. La consiglio in generale a chi, come lui, è piuttosto giovane, magari ha avuto da poco un figlio, viaggia spesso e cerca un’auto ben assemblata e con un bel rapporto qualità-prezzo.
In effetti la DS 7 corrisponde a queste caratteristiche: costa meno di tutte le rivali a cui punta, ha interni sartoriali e molto piacevoli da toccare, e motorizzazioni efficienti. Lui ha scelto il diesel da 130 CV, ma se invece lavori in città e usi l’auto più nel weekend, l’ibrido e-Tense da 225 CV, o il 300 CV di questa prova, ha ottimi consumi a fronte di spese non esagerate. Senza contare un design ricercato e ricco, molto fuori delle ormai solite scelte razionali e minimal.
Quanto consuma la DS 7 PHEV?
Dato che sul comparto estetico mi sono già speso nel primo contatto, tornerò a parlarne dopo. In redazione abbiamo guidato la configurazione “di mezzo”, ovvero non il nuovo motore da 360 CV ereditato dalla berlina DS 9, che avevo giudicato un po’ impegnativo, ma il più equilibrato da 300 CV.
Dico equilibrato perché l’assetto è più morbido e alto, e quindi secondo me più in linea con il tipo di vettura, che punta tutto su viaggi estremamente confortevoli. Rispetto al 360 CV, quindi, questo è più alto, leggermente più stretto e con un assetto più rilassato, che si apprezza nelle buche.
Il periodo di prova ha avuto giornate particolarmente fredde, e con lui mi sono spinto in alta Brianza, quasi alla punta del Lago di Como, a Parlasco, dove nevicava: salita, aria condizionata accesa significano consumi maggiori, ma nonostante la stazza e il peso più alto di circa 300 kg rispetto alla versione diesel, la mia media con la batteria carica è stata di 3,9 litri ogni 100 km nel misto urbano-extraurbano, un dato buono.
Va da sé che con la batteria scarica i consumi si alzano a circa 7 litri ogni 100 km in condizioni urbane, e superano gli 8 in salita, comunque meno di quanto mi aspettassi.
Il comparto elettrico dichiara circa 58 km di autonomia, reali se ne fanno sui 45, anche in montagna grazie alla frenata rigenerativa. Scendendo da Parlasco, infatti, ho recuperato molta autonomia, unendo la discesa alla possibilità di usare il motore termico per recuperare.
Lato ricarica, invece, supporta solo la corrente in AC fino a 7,4 kW e impiega a quella potenza circa 2 ore, o poco più per il 100%. A casa, in base alla potenza, ce ne vogliono tra le 6 e le 8. La batteria è di 13,2 kWh su questa versione, e di 14,2 kWh sulla e-Tense 360, ma comunque significano costi irrisori: alle colonnine pubbliche, notoriamente più costose del contratto domestico, ho speso circa 6,50 €.
Dinamica di guida
La DS 7 PHEV da 225 CV quindi consuma sensibilmente meno rispetto alla 360 CV, che paga la potenza maggiore, anche se come avevo anticipato nel primo contatto francamente non ci sono grandi differenze, se non quelle relative all’assetto, e questo a causa del peso. Altro punto a sfavore, dal mio punto di vista, è che questa massa è sbilanciata all’anteriore, e questo si sente tanto in accelerazione, quanto in frenata.
Non nelle buche, però, e qui il merito va alla taratura delle sospensioni, molto buona sul 225 CV: non solo perché sono morbide, e qui l’eredità Citroën si sente tutta, ma anche perché sfruttano i radar per adattarsi in base alle condizioni della strada, soluzione che ho apprezzato molto.
In generale buono il sistema di aiuto alla guida, che forse sente un po’ il peso degli anni, ma comunque rimane all’avanguardia ed è stato aggiornato.
Inutile dire che un SUV così, complici anche i sedili rivestiti molto bene in quanto soffici ma non da sprofondarci, è ottimo per viaggiare con tutta la famiglia senza sentire troppo lo stress del viaggio e senza sentirsi stretti, nonostante comunque le dimensioni ancora abbastanza compatte.
Design, interni, tecnologia
Come detto, se volete saperne di più sul design vi rimando alla prima prova. Cambia in generale poco rispetto al passato, ma guadagna una piacevole firma luminosa come su DS 4, una calandra più ampia e squadrata, e fari su sfondo brunito al posteriore, oltre a perdere quasi tutte le cromature.
Dentro si apprezzano molto i rivestimenti in pelle nappa grigio perla nella versione Opera, impegnativi certo, ma gli appassionati e non apprezzeranno i riferimenti alla tradizionale moda francese. La pelle riveste quasi tutto, dalla plancia al tunnel centrale, ai pannelli porta, alternandosi con il poco metallo rimasto sul tunnel per i comandi dei finestrini e intorno alle bocchette dell’aria.
Una cura interessante, e anche per questo un po’ dispiace la plastica dura a vista, o l’effetto del finto metallo sul rotore del volume sia al centro che sul volante.
Le dimensioni dei display interni sono invece le stesse, ma cambia l’OS proprietario, che ora ha navigatore Tom Tom integrato e compatibilità wireless con Apple CarPlay e Android Auto. Bene la presenza di USB-A, ma all’infotainment avrebbe fatto bene un processore un po’ più potente.
DS 7 PHEV: i prezzi
DS 7 PHEV parte da 57.950 € nella versione 225 CV a trazione anteriore, con automatico a 8 rapporti. La versione da 300 CV della prova in allestimento Opera costa 63.150 €, mentre il 360 CV arriva a 67.750 € sempre in allestimento Opera.
Non esistono benzina puri, mentre il diesel BlueHDi automatico a 8 rapporti parte da 41.200 € per la Performance Line.
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