Ho avuto modo di provare, in un primo contatto, la Focus ST nel luglio del 2019, nel Sud della Francia. A distanza di quasi due anni, ho provato la Ford Focus ST 280 CV in modo più approfondito, ed è stata la mia vettura per diversi giorni. Ci sono stato in città, ho fatto più di 300 km per andare a Rimini quando il dpcm anti covid lo consentiva, e nella provincia riminese l’ho portata anche un po’ in collina. Il risultato? Vediamolo insieme!
Ford Focus ST 280CV: me la consigli?
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Difficile trovare qualcosa di diverso dal solito da dire per questa vettura. Anche perché passano gli anni, ma è sempre lei: Ford Focus ST, motore 2.3 Ecoboost da 280 CV per una coppia massima di 400 N/m. Non sono i numeri che me la fanno consigliare, anche perché a volte numeri alti non significano 100% divertimento. E certo la Focus ST è un’auto un po’ di nicchia, specie in Italia con la solita, noiosissima, questione del superbollo. A cui si aggiungono, certamente, costi di gestione diversi da una “semplice” ST-Line, per rimanere in tema. Eppure la Focus ST è un’auto divertentissima: agile, scattante, con uno sterzo precisissimo. Un’auto da turismo non necessariamente grande, che permette tanta sportività a un prezzo di listino relativamente contenuto. E che permette anche una seduta comoda, spaziosa, e un bagagliaio abbastanza capiente. Quindi sì, ovvio che la consiglio: ma solo a chi cerca la vera sportività made in Ford, e non solo a livello estetico. Per tutti gli altri, c’è la sempre ottima ST-Line.
[pro-contro]
Ma quanto è bello il tettuccio apribile sulla Ford Focus ST 280CV?
Il tettuccio apribile è un elemento che divide. A me piace tantissimo, e sono soldi che onestamente spenderei per una vettura. A maggior ragione se la vettura in questione è la Focus ST, che è un’auto che si sposa benissimo con i lunghi viaggi. Complice anche il fatto che io non soffro il freddo, mi sono divertito ad andare in giro per Milano e per i colli riminesi col tettuccio aperto, anche con temperature di 10 o 12 gradi. E un po’ mi mordo le mani che non l’ho avuta in questi giorni di primavera anticipata, dove almeno in Lombardia abbiamo toccato punte di 21 gradi.
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Dico tutto questo perché, per me, anche questo fa parte del divertimento. Una crociera rilassata, a tettuccio aperto, in contesti normali. E poi chiudi il tettuccio, metti in modalità Sport, attivabile con una “S” sul volante, a divertirsi su strade poco trafficate, piene di curve, e con panorami incredibili. O anche a fare accelerazioni sui rettilinei, visto che lo 0-100 è in meno di 6 secondi.
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A proposito di modalità di guida, ce ne sono 4: Normale, Sport, Bassa Aderenza e Circuito. Quest’ultima è propria della Focus ST, e delle vetture firmate Ford Performance. La stessa auto consiglia di usarla solo su circuito, perché in sostanza rimuove qualsiasi sistema di controllo attivo e passivo della vettura. Di fatto, se la Sport è per divertirsi ovunque, la modalità Circuito è per divertirsi in luoghi specifici. E, aggiungo, non è per tutti: lo sterzo si irrigidisce, non c’è controllo di trazione, per cui serve buona capacità di guida, e bisogna saper gestire bene una vettura dallo scatto molto facile.
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Io stesso l’ho usata pochissimo, giusto per provarla: non mi sento un guidatore esperto, in tal senso, anche se ho avuto modo di guidare su circuito a quasi 300 km/h. Ritengo la modalità sport come più adatta a fornire il divertimento tipico di una Focus ST a tutti i guidatori, ma è giusto che ci sia una modalità più estrema e letteralmente senza fronzoli, che accontenti il target più purista di una vettura di questo tipo.
È sempre la stessa
Per il resto, è una Focus al 100%, solo più bassa e più rigida. Spiccano i tubi di scarico posteriori, e le pinze dei freni rosse a contrasto con i grandi cerchi neri, che aumentano la rigidità. Neanche a dirlo, questa vettura le buche le sente tutte, ma non mi aspettavo diversamente.
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Ci tengo però a precisare che questa non è una RS: sappiamo che Ford non produrrà più una Focus RS, ed è la ST a raccogliere l’eredità della segmento C più potente dell’ovale blu, con una buona via di mezzo. La precedente ST era ben al di sotto dei 280 CV, e non particolarmente agile. La RS, al contrario, di cavalli ne aveva addirittura 350. La nuova ST si pone in mezzo: e se certo ha un rombo più grande della vecchia generazione, non arriva certo ai livelli di quella che è stata la Focus più potente di sempre. L’auto fa un bel rumore quando si accende, ma in modalità normale è sorprendentemente silenziosa: quasi non si sente. Accelerando per superare, comunque, il motore si fa sentire, ma è solo mettendo in sport e circuito che “viene fuori la voce”.
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Rombo e rigidità a parte, non c’è molto altro che la differenzia dalla Focus ST-Line: il design esterno è lo stesso, a parte l’assenza del logo “Focus” sostituito da quello “ST”, e all’interno il sistema di infotainment si accende con il logo “ST” in bella mostra. I sedili sono Recaro, e mi hanno sorpreso positivamente: sono molto contenitivi, ma comodissimi. È stata una delle rare volte in cui non mi è venuto mal di schiena dopo un viaggio lungo. Una differenza con la Ford Focus ST 280CV che ho provato nel 2019 è che qui il cambio è automatico, un doppia frizione a 7 rapporti. Io non sono uno che rimpiange il cambio manuale (tranne nei CVT), e non l’ho fatto nemmeno in questo caso: anche perché usare le palette dietro al volante mi fa subito sentire come dentro a un videogioco!
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Rispetto al 2019, inoltre, la Focus ST 280CV si è aggiornata nella tecnologia. Il SYNC è di quarta generazione, e il cruscotto è interamente digitale. Ma entrambi sono identici a quelli delle altre Ford, per cui nulla da segnalare: vi invito a vedere le prove su strada della Puma e della Mondeo. E sempre di ultima generazione sono anche i fari full LED adattivi, che lavorano molto bene e sono utilissimi, specie negli ormai celebri colli riminesi, che non è che abbondino con l’illuminazione notturna! Unico neo: a volte gli abbaglianti si accendono automaticamente, anche in contesti dove non serve.
I prezzi
Non ha senso che parli di consumi, in quanto non è certo l’auto progettata per bassi consumi. Io certamente mi sono divertito a usare la modalità sport, il mio portafogli di meno. Ma anche in questo caso mi ha sorpreso: circa 7,3 litri ogni 100 km, se non si usa troppo a fondo il pedale. Altrimenti, facendo un po’ e un po’, la media è di circa 8,5 litri su 100 km.
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Il prezzo, come dicevo, è relativamente contenuto: il benzina a 280 CV ha un listino di 38.950 euro, ma l’auto è praticamente in promozione fissa a 33.000 euro, un prezzo decisamente molto interessante, specie se consideriamo che è completa di tutto. A parità di potenza, è davvero difficile trovare di meglio. Esiste anche una versione meno potente, la diesel da 190 CV, che costa 39.950 euro, ma si trova spesso in promozione a 33.700.
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