Essere pilota di linea è una delle professioni meglio retribuite in Europa, ma gli stipendi variano sensibilmente da Paese a Paese. Nel 2025, i dati aggiornati dell’Economic Research Institute (Eri) e degli uffici statistici nazionali mostrano un quadro complesso: si parte da poco più di 32mila euro lordi all’anno in Romania, fino a superare i 113mila in Svizzera.
Secondo Swiss, compagnia aerea nazionale elvetica, il costo della formazione per diventare pilota può arrivare a 150mila euro. Un investimento che, in molti casi, si traduce in uno stipendio elevato. Tuttavia, la domanda crescente di piloti in Europa – con un deficit stimato di circa 19mila unità entro il 2032 – sta portando le compagnie a offrire salari sempre più competitivi.
Stipendi medi in Europa: dai big ai Paesi emergenti
In Germania, la media supera i 150mila euro lordi annui, con picchi oltre i 340mila per ruoli complessi. In Francia, si parla di circa 111.600 euro, mentre nel Regno Unito il range varia tra 55.850 e 178.250 euro, con una media vicina ai 95mila.
Al contrario, in Spagna e Italia, le medie si aggirano tra i 77mila e gli 80mila euro, secondo l’Eri. Nei Paesi nordici, come Svezia e Danimarca, le retribuzioni sono rispettivamente intorno agli 80mila e 97mila euro.
In Europa orientale, le cifre sono più contenute: 60mila in Portogallo, 56mila in Grecia, 50mila in Polonia, 48mila in Repubblica Ceca, e solo 32.299 euro in Romania.
Gli stipendi aumentano sensibilmente con gli anni di volo: secondo Eri, un pilota con oltre otto anni di esperienza può guadagnare fino all’80% in più rispetto a chi è all’inizio della carriera. Questo porta il differenziale salariale a livelli molto alti, soprattutto in mercati maturi come Germania, Regno Unito e Svizzera.
In Paesi come Francia, Germania, Regno Unito e Danimarca, i piloti di linea figurano tra le prime cinque occupazioni per retribuzione media. Un dato che conferma il valore strategico della professione nel contesto europeo.
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