Da oggi 15 maggio 2025, cambiano i costi alla pompa per milioni di automobilisti italiani. Con il decreto pubblicato in serata dal governo, entra in vigore la nuova struttura delle accise sui carburanti, che prevede un aumento di 1,5 centesimi al litro sul diesel e una riduzione equivalente sulla benzina.
L’obiettivo della misura è avviare un processo di riallineamento fiscale tra le due tipologie di carburante, da completare nell’arco di cinque anni. Una progressione graduale, che porterà le accise oggi fissate a 62 centesimi al litro per il gasolio e 73 centesimi per la benzina verso un livello uniforme.
Il provvedimento non coinvolge i veicoli utilizzati nel settore dell’autotrasporto, che rimangono esclusi dall’aumento delle accise sul gasolio. Il riallineamento fiscale si applicherà quindi solo alle auto private, interessando direttamente il bilancio delle famiglie.
I numeri: chi guadagna e chi perde
Secondo le stime fornite da Codacons, il nuovo assetto comporterà una spesa annua aggiuntiva di circa 364 milioni di euro per le auto diesel. In media, il costo per ogni pieno salirà di circa 0,915 euro, ovvero 21,96 euro in più all’anno ipotizzando due rifornimenti mensili.
A beneficiare della riduzione, invece, saranno gli automobilisti con auto alimentate a benzina, per i quali si prevede un risparmio complessivo di 374,5 milioni di euro annui. Con circa 17 milioni di auto a benzina e 16,6 milioni a gasolio su un parco circolante di oltre 40 milioni di vetture, l’impatto si distribuisce su larga scala.
La scelta di uniformare le accise nel tempo risponde all’esigenza di rendere più equo il sistema fiscale applicato ai carburanti, senza introdurre scosse improvvise.