Autocertificazione: basta il tesserino di lavoro o lettera del datore di lavoro

Gianluca Pezzi
06/05/2020

Autocertificazione: basta il tesserino di lavoro o lettera del datore di lavoro

Per andare al lavoro non è necessaria l’autocertificazione, basta il tesserino identificativo oppure la lettera del datore di lavoro, come specificato dalla circolare del 2 Maggio del Ministero dell’Interno (N. 15350/117(2) Uff.III-Prot.Civ.).

Rimane valido il divieto durante la Fase 2 dell’emergenza coronavirus per tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. E’ in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Una  volta che si sia fatto rientro, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento sopra indicati.

Le circostanze giustificative di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, possono essere fornite nelle forme e con le modalità consentite. In particolare, la giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

Attenzione, perché i soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5° C hanno l’obbligo di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante.

Come deve essere fatto il tesserino di lavoro?

Non ci sono specifiche per quanto riguarda il tesserino di lavoro. Mettendoci nei panni di chi esegue i controlli, immaginiamo che venga richiesto un classico “badge” riportante il nome dell’azienda, il nome del lavoratore ed eventualmente la mansione.

Ovviamente non possono essere considerati validi i badge a priporta in “bianco”, ovvero il tesserino di lavoro che non riporta il nome del dipendente. In questo caso è meglio farsi rilasciare la lettera del datore di lavoro.

Ricordiamo infine che le Forze dell’Ordine dovrebbero avere moduli di autocertificazione in bianco da compilare al momento.

 

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