Blocco Diesel a Roma: insensato quando il trasporto pubblico è carente

Mario Roth
15/01/2020

Blocco Diesel a Roma: insensato quando il trasporto pubblico è carente

La crociata anti diesel ha trovato nel sindaco di Roma un valido alleato. Senza prove scientifiche, Virginia Raggi ha deciso di bloccare il traffico di tutti i veicoli diesel, penalizzando il carburante anzichè vietare la circolazione in base alle classi di emissioni, come sarebbe più logico. Risultato? Auto inquinanti in strada, mentre quelle con sistemi anti inquinamento sono ferme.

Sulla questione ha preso posizione anche l’UNRAE, deprecando il blocco della circolazione a tutti gli autoveicoli diesel, compresi gli Euro 6 di ultima generazione: una estensione senza precedenti e senza alcuna influenza sulla qualità dell’aria in città, poiché queste motorizzazioni che rappresentano solo l’8% del totale dei veicoli circolanti a Roma hanno emissioni di particolato e ossidi di azoto prossime allo zero.

In un condivisibile comunicato stampa, l’Unrae invita il Comune di Roma a rivedere immediatamente le norme approvate, e fa notare come l’impatto ambientale di tale provvedimento è quindi assolutamente irrisorio, specie considerando che potranno liberamente circolare autoveicoli a benzina Euro 3, con oltre 19 anni di vita e con il doppio di emissioni di ossidi di azoto rispetto ai diesel Euro 6, nonché ciclomotori estremamente vetusti ed inquinanti, per tacere di mezzi pubblici che hanno oltre 15 anni di vita e sono autentiche “bombe ecologiche”.

Una iniziativa estemporanea e priva di ogni logica: un provvedimento ideologico e di bandiera, il cui unico effetto è quello di penalizzare i tanti cittadini e pendolari dell’area metropolitana, costretti ad utilizzare la vettura privata a causa di una rete di trasporti pubblici gravemente carente, inefficiente, e priva di aree di scambio adeguate.

Ben altre sono le misure da porre in essere per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città, anche volendo limitarsi all’ambito della mobilità che pure non è l’unica interessata: dallo svecchiamento di un parco circolante vetusto e insicuro con idonei incentivi al potenziamento e rinnovamento del trasporto pubblico locale, dall’agevolazione dell’intermodalità sino alla manutenzione e al lavaggio delle strade per la riduzione delle polveri, come avviene in altre metropoli europee.

È ormai assolutamente irrinunciabile e indifferibile l’istituzione di un tavolo permanente per il coordinamento nazionale delle politiche ambientali intraprese a livello locale, ormai in un regime di imbarazzante confusione, per porre finalmente in essere provvedimenti razionali, omogenei e con solide basi scientifiche, che tengano conto delle emissioni reali nel rispetto del sacrosanto principio di neutralità tecnologica.

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