Coronavirus: emergenza autoscuole

Nicola Spada
14/04/2020

Coronavirus: emergenza autoscuole

L’emergenza coronavirus ha colpito duramente anche il settore delle autoscuole, ferme dai primi di Marzo.

Unasca, ovvero l’Unione Nazionale Autoscuole Studi Consulenza Automobilistica, ha lanciato l’allarme per le gravi ripercussioni nel settore dove operano 7000 autoscuole, che complessivamente impiegano circa 30mila persone tra addetti al front-office, insegnanti di teoria e istruttori di guida.

L‘attività didattica delle autoscuole è sospesa come accennato dai primi giorni del mese di Marzo. Quello che preoccupa maggiormente è l’incognita sulle tempistiche sia per la riapertura sia per quanto riguarda la ripresa di tutte le attività.

Sono infatti sospese tutte le pratiche inerenti il conseguimento delle patenti di guida per migliaia di utenti, e il rinnovo per gli autisti professionali della carta di qualificazione del conducente (cqc), documento essenziale per poter circolare. Oltre a questo, non c’è da dimenticare l’emergenza economica in cui versa l’intero comparto: a fronte di un sostanziale azzeramento degli incassi, le autoscuole devono sostenere numerose spese correnti legate ad utenze, stipendi e contributi, bolli, assicurazioni, affitti di locali e box.

Ad oggi, secondo Unasca, nessun titolare ha ancora percepito il bonus di 600 euro e nessun dipendente è stato beneficiato della cassa integrazione. Per l’associazione di categoria il pericolo è che si pensi all’istruzione come una attività a rischio contagio e che pertanto anche per le autoscuole si possa parlare di una ripresa dopo l’estate.

Molte autoscuole sono già al limite, anche perché da Gennaio alle patenti di categoria B è stata applicata l’iva al 22% e questo ha rallentato la richiesta da parte di molti giovani.

Copyright Image: Sinergon LTD