Il primo Gran Premio italiano da ferrarista si è trasformato in una giornata da dimenticare per Lewis Hamilton, escluso dalla Q3 nelle qualifiche del GP dell’Emilia-Romagna. Sul tracciato di Imola, storico teatro della passione Ferrari, il sette volte campione del mondo ha mancato il passaggio al turno decisivo, lasciando l’amaro in bocca a squadra e tifosi.
Con il compagno Charles Leclerc ugualmente eliminato in Q2, la sessione ha sancito un doppio colpo per la Scuderia. Decisivi gli ultimi minuti del secondo segmento, con i due piloti incapaci di migliorare il tempo nonostante la pista in evoluzione.
Aston Martin sorprende, Ferrari in negativo
A spezzare i sogni di qualificazione dei due ferraristi sono state le Aston Martin di Alonso e Stroll, entrambe passate in Q3 grazie a una strategia in controtendenza: gomme medie anziché soft. Una scelta coraggiosa, ma efficace, che ha messo in crisi la squadra di Maranello.
Hamilton, parlando a Sky Sport, ha ammesso la delusione:
Sono devastato. Avevamo fatto progressi tutto il weekend, il bilanciamento era buono, i freni anche. Ma con l’ultimo set di gomme non siamo riusciti a trovare aderenza. Tutti gli altri sì, noi no. Serve capire cosa non ha funzionato,
L’esclusione fa ancora più male perché arriva nel primo appuntamento italiano di Hamilton con la rossa.
È difficile da accettare anche per il team, che ha lavorato duramente. Non entrare in Q3 qui, in Italia, è una grande delusione.
Il weekend si era aperto con segnali positivi per Ferrari, ma la qualifica ha riportato a galla difficoltà note: prestazione sul giro secco e gestione della finestra di temperatura delle gomme. Un mix che ha lasciato la SF-25 in affanno.
Gara in salita: poche chance di rimonta
Il circuito di Imola è notoriamente complicato per i sorpassi, con una sola zona DRS e poche reali opportunità di rimonta. Anche per questo, Hamilton ha dipinto un quadro realistico:
Sarà dura recuperare. Proveremo a risalire, ma già entrare nei primi dieci sarà una battaglia.
Per le Ferrari partire così indietro in una corsa senza margine di errore limita ogni ambizione. Ora serve un’impresa. O almeno, una risposta concreta. Davanti ai tifosi di Imola, non c’è spazio per le giustificazioni.