Nel 2020 con i monopattini elettrici 123 incidenti gravi ed un morto

Gianluca Pezzi
29/12/2020

Nel 2020 con i monopattini elettrici 123 incidenti gravi ed un morto

Alla fine del 2020 sono ben 123 gli incidenti gravi con monopattini elettrici segnalati dal nuovo “Osservatorio Monopattini”, attivato da ASAPS nell’anno 2020. L’osservatorio raccoglie i dati relativi agli incidenti più gravi con il coinvolgimento dei monopattini elettrici, evidenziando un massiccio utilizzo soprattutto nelle città metropolitane del centro-nord Italia, ma anche i grandi rischi connessi all’utilizzo da parte di una utenza giovane.

Considerando il numero ridotto di monopattini in circolazione rispetto ad altri veicoli, dal 1° gennaio al 13 dicembre 2020 sono stati accertati 123 incidenti seri, con un morto. A Budrio lo scorso 12 giugno morì purtroppo un 60enne, in uno scontro con una autovettura ad una rotatoria. Non vanno dimenticati anche 11 feriti in prognosi riservata, 47 feriti con prognosi superiore ai 40 giorni. Sono centinaia però in tutta Italia gli incidenti avvenuti con danni lievi e senza l’intervento degli organi di polizia stradale, di cui però non è possibile un conteggio reale.

La principale causa di sinistro è la caduta autonoma dovuta a ribaltamento senza urto contro ostacoli fissi. Su questo aspetto, sicuramente, ha inciso sia la distrazione alla guida sia l’inesperienza del guidatore, spesso giovanissimo, ma anche la manutenzione stradale di molte arterie cittadine, con buche ed avvallamenti che non facilitano certamente l’utilizzo di un veicolo con ruote molto piccole soprattutto nei centri storici. Seguono gli scontri frontali e laterali, spesso agli incroci stradali, dove non vengono rispettate le precedenze, e gli scontri contro ostacoli fissi. ASAPS ha contato anche ben 8 sinistri con conducenti di monopattini alterati dall’alcol e denunciati all’autorità giudiziaria per guida in stato d’ebbrezza.

in tre su monopattino sharing

La regione in cui sono avvenuti gli incidenti più numerosi e gravi è la Lombardia con 54 sinistri, la città di Milano è infatti in testa alla classifica tra le grandi metropoli. Molti gli incidenti con feriti gravi nel capoluogo lombardo, città in cui l’altissimo utilizzo di mezzi in sharing da parte dei cittadini, incide sulla percentuale complessiva. Il Piemonte è al secondo posto con 14 sinistri gravi, con Torino capofila. Segue il Lazio con 13 incidente gravi quasi tutti avvenuti a Roma, dove la situazione nei mesi post lockdown è stata particolarmente difficile. Seguono l’Emilia Romagna e l’Abruzzo con 6.

Il lancio dei monopattini come dispositivi di micromobilità elettrica è avvenuto a giugno 2019 in via sperimentale, con un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma è l’anno 2020 quello in cui il monopattino è diventato un vero e proprio veicolo, essendo stato equiparato alle biciclette. Il loro numero è cresciuto in tutte le grandi città ma anche in quelle di provincia, con l’arrivo di ben 13 aziende che oggi affittano i propri mezzi e che hanno vinto bandi pubblicati in molte città italiane.
30 utenti coinvolti avevano meno di 18 anni, a dimostrazione dell’utilizzo da parte di giovanissimi, mentre una 86enne pedone è la persona più anziana coinvolta, investita da due minorenni a bordo di monopattino a Cesena a settembre scorso.

Ci troviamo quindi d’accordo con l’ASAP quando viene fatto notare devono essere osservate le più elementari regole, dal corretto utilizzo delle strade, al rispetto della segnaletica verticale e orizzontale, alla guida non alterata e al fatto che il monopattino non è un giocattolo e le arterie non sono parchi di divertimento. Vanno aumentati i controlli e le sanzioni e introdotti da subito il targhino mentre è consigliabile l’uso del casco, vista la gravità delle lesioni che molti conducenti hanno riportato anche nelle cadute autonome. Sarebbe poi necessario l’obbligo di una copertura assicurativa anche per i mezzi non noleggiati ma in uso ai privati. Terminata la pandemia, questo veicolo potrà certamente essere utile ma senza alcuni concetti fondamentali non avremo maggiore sicurezza stradale. E a questo obbiettivo devono partecipare anche le aziende di sharing, monitorando i propri dispositivi e il numero di sinistri in cui rimangono coinvolti i propri clienti, bloccandone l’utilizzo in caso di reiterate violazioni alle norme del codice della strada.

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