Dal 1932 la Bullet parla di autenticità. Nel 2025 la storia continua con il bicilindrico parallelo da 650 cc, più vigoroso e lineare, abbinato a un cambio a 6 rapporti e frizione antisaltellamento leggera. Rimangono i tratti che l’hanno resa un’icona: telaio tubolare in acciaio, profili verniciati a mano, fari spot, alloggiamento faro inconfondibile, stemma alato 3D e una posizione di guida dominante. Una lettura contemporanea dell’old school che unisce eredità britannica e fierezza indiana.
Novant’anni di identità: perché la Bullet è un’istituzione
Dal 1932 la Bullet incarna un modo di vivere la moto fatto di sobrietà, linee pulite e appartenenza a una storia condivisa. È un nome che attraversa le epoche senza perdere tono, rinnovando il proprio carattere senza smarrire la propria impronta. Novantatré anni dopo, quella stessa impronta arriva al 2025 con una nuova interpretazione che salda in un unico racconto l’eredità britannica e lo spirito indiano: due anime che convivono in un progetto coerente, visibile nei particolari e nella postura in sella.
Il bicilindrico parallelo da 650 cc

Il cuore della nuova Bullet è un bicilindrico parallelo da 650 cc pensato per offrire un’accelerazione uniforme, adatta tanto a chi predilige un’andatura rilassata quanto a chi cerca un ritmo più vivace. La trasmissione adotta un cambio a sei rapporti preciso, mentre la frizione antisaltellamento leggera riduce gli sforzi alla leva e aiuta nelle scalate. Il risultato è una progressione pulita che restituisce confidenza nelle ripartenze cittadine e nei tratti extraurbani.
Telaio in acciaio e lavorazioni a vista
La struttura resta fedele alla tradizione con un telaio tubolare in acciaio. È la spina dorsale su cui si innesta un linguaggio estetico che mette in primo piano la cura del dettaglio: profili verniciati a mano che raccontano una certa idea di artigianalità, cromature dosate e superfici pulite. In un’epoca in cui tutto corre, questi tratti riportano a un tempo di progetti disegnati a mano, dai quali la Bullet continua a trarre ispirazione.
Segni distintivi: alloggiamento faro, fari spot e stemma alato
L’alloggiamento faro mantiene quella riconoscibilità immediata che i fan della Bullet conoscono bene. A corredo ci sono i fari spot che sottolineano il frontale e lo stemma alato 3D ispirato al passato, un tocco di stile che non cerca protagonismo ma completa l’insieme. Ogni elemento è concepito per essere parte di un racconto unitario: nessun eccesso, solo scelte mirate a sottolineare un’origine e un’appartenenza.
Ergonomia dominante, seduta bench e naturalezza in sella

La posizione di guida dominante è un’altra firma della Bullet 650. Braccia e busto trovano un equilibrio che aiuta a osservare la strada con chiarezza, mentre la sella bench in stile vintage offre spazio e continuità di seduta. È una postura che valorizza la guida rilassata ma non rinuncia alla reattività quando si decide di aumentare il passo. La moto trasmette la sensazione di essere “al proprio posto”, con comandi intuitivi e una triangolazione che non affatica.
Carattere su strada: pacatezza quando serve, grinta quando vuoi
Il nuovo twin 650 cc punta su una spinta fluida capace di assecondare stili diversi. Nel contesto urbano consente di scorrere con naturalezza; quando l’orizzonte si allunga, il lavoro congiunto di cambio a sei marce e frizione antisaltellamento aiuta a mantenere un ritmo continuo. Non ci sono promesse altisonanti: la Bullet 650 preferisce parlare con coerenza, facendo emergere una guida di sostanza e un temperamento più deciso rispetto alle origini.
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