Affrontare viaggi lunghi in moto o in scooter richiede attenzione costante, preparazione fisica e una gestione corretta della stanchezza alla guida. La fatica non arriva all’improvviso: si accumula chilometro dopo chilometro, riducendo riflessi, concentrazione e capacità di valutazione.
Questa guida raccoglie tecniche pratiche per mantenere la lucidità durante i trasferimenti prolungati, basate su esperienze dirette e su strategie adottate comunemente dai motociclisti che percorrono lunghe distanze.
Prima di partire: preparare corpo e mente
La gestione della stanchezza inizia prima di salire in sella. Dormire a sufficienza la notte precedente resta il fattore più determinante. Anche l’idratazione è centrale: partire già disidratati accelera l’insorgere della fatica.
È consigliabile pianificare le soste in anticipo, evitando di affidarsi solo alla sensazione soggettiva di affaticamento, che spesso arriva tardi.
La pausa breve che aiuta davvero

Una tecnica efficace durante i viaggi lunghi in moto consiste in una pausa di 10 minuti a terra. Fermarsi in un luogo sicuro, scendere dalla moto e sdraiarsi brevemente con le gambe sollevate favorisce il ritorno del sangue verso il tronco e riduce l’affaticamento degli arti inferiori.
La durata limitata è essenziale: una pausa troppo lunga può causare torpore al momento della ripartenza.
Stimolare il corpo per riattivare l’attenzione
Quando la stanchezza inizia a farsi sentire, piccoli stimoli fisici possono aiutare a recuperare attenzione per alcuni chilometri.
Stringere o pizzicare leggermente la pelle genera una risposta fisica immediata. Anche masticare una gomma favorisce l’attivazione cerebrale e aiuta a mantenere la concentrazione.
Un altro metodo usato da molti motociclisti è l’attivazione muscolare controllata: contrarre le gambe fino a sollevarsi leggermente dalla sella per pochi secondi, ripetendo l’operazione più volte senza alterare la stabilità del mezzo.
Mantenere la mente attiva durante i tratti monotoni
I lunghi rettilinei e le strade a scorrimento veloce sono tra le situazioni più critiche per l’attenzione. In questi casi, semplici esercizi mentali aiutano a mantenere il cervello attivo.
Un esempio diffuso è associare mentalmente lettere dell’alfabeto a località o elementi del percorso, pronunciandoli a voce bassa per coinvolgere più sensi.
Alimentazione e idratazione durante il viaggio
Durante i viaggi lunghi in moto, è preferibile consumare pasti leggeri e frequenti. Cibi troppo ricchi o abbondanti favoriscono sonnolenza e cali di energia.
L’acqua va assunta regolarmente anche in assenza di sete evidente. Nei periodi caldi, una lieve disidratazione può ridurre sensibilmente la capacità di concentrazione.
Abbigliamento e postura
Un abbigliamento tecnico adeguato contribuisce a ridurre la fatica. Temperature troppo elevate o freddo eccessivo accelerano l’esaurimento fisico.
Anche la postura in sella incide: una posizione rigida o forzata aumenta lo stress muscolare. Quando possibile, variare leggermente la posizione durante la marcia aiuta a distribuire lo sforzo.
Quando fermarsi davvero
Nessuna tecnica sostituisce il riposo reale. Se la sensazione di stanchezza persiste nonostante le pause brevi, l’unica scelta corretta è fermarsi e riposare lontano dalla moto.
Continuare a guidare contando solo su espedienti temporanei aumenta il rischio di errori di valutazione.
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