73 anni fa Chuck Yeager fu il primo uomo a sfondare il muro del suono

Un omaggio a Chuck Yeager, l’uomo che per primo volò più veloce del suono
Bell X-1 Bell X-1

Lo scorso 7 dicembre è scomparso Chuck Yeager, il primo uomo a volare a velocità supersonica. Lo vogliamo ricordare insieme al suono, anzi il frastuono, di un boato che mai prima di allora era stato prodotto da un aereo. Un velivolo supersonico. Il Bell X-1, più simile ad un razzo che ad un aereo, aveva superato la velocità del suono, in California, abbattendo un limite da molti ritenuto difficile da superare e che aveva creato grattacapi ed incertezze ai progettisti impegnati nella sfida.

Come omaggio al grande pilota, icona di un intero periodo dell’aviazione, proviamo a ripercorrere insieme quei momenti storici, che sposteranno ancora una volta più in avanti le possibilità umane. Da allora siamo più veloci e possiamo coprire distanze maggiori in un tempo considerevolmente minore, e i progetti di nuovi jet supersonici per passeggeri si fanno sempre più interessanti.

Chuck Yeager

La storia del record di Chuck Yeager e del suo X-1

14 ottobre 1947, siamo a circa 2000 metri di altezza, a bordo di un bombardiere B-29. Agganciato sotto di esso vi è il Bell X-1. La giornata è piena di aneddoti particolari. Per raggiungere l’abitacolo del X-1, usando una scaletta scomoda, probabilmente Yeager soffrì tantissimo a causa di due costole rotte nei giorni precedenti in una caduta a cavallo. Il volo in questione non era il primo, ne erano già stati effettuati altri 8, per ambientarsi e studiare il velivolo, raggiungendo ogni volta traguardi di velocità sempre maggiori.

Mentre Chuck Yeager si prepara, il B-29 continua lentamente a salire, fino a circa 6000 metri. Si fanno gli ultimi controlli e tutto è ormai pronto. Anche Yeager dice al comandante del velivolo, che tutto va bene. Si parte! Il Bell X-1 viene sganciato. La sensazione é strana. Sembra per un attimo di galleggiare e il sole di quella giornata, per un istante, passando dal buio della stiva, alla luce piena, acceca il pilota. Subito dopo Yaeger, libero nell’aria punta il velivolo in picchiata, per una prima accelerazione, senza motore. Poco dopo, decide di livellare, cioè metterlo in volo orizzontale, e poi  di accendere i motori razzo.

Chuck Yeager X1

Quattro accensioni, in successione che portano lo strano aereo arancione, che ha la forma di un proiettile, ad accelerare violentemente. Yaeger si sente schiacciato contro il sedile e cabra in verticale verso le quote più alte. Gli occhi si concentrano sul machmetro, con la velocità in continua salita. A Mach 0,88 violente vibrazioni scuotono l’aereo. Un problema che si era già presentato e a volte con esiti disastrosi. I comandi diventano difficoltosi ed il momento è critico. Chuck Yeager riesce a mantenere il controllo, continua ad accelerare e raggiunge intanto i 13000 metri.

Chuck Yeager x1

La lancetta del machmetro raggiunge 0,96 e stranamente le vibrazioni sono scomparse, il volo è tranquillo, anzi di più. Con il suo stile sempre diretto e un po’ ironico Chuck Yeager dirà poi “ Mia nonna avrebbe potuto essere qui a bere limonata”. La lancetta del machmetro sembra non osare raggiungere Mach 1 ma poi alla fine lo fa e finalmente il Bell X-1, mentre produce l’inconfondibile boato, supera il muro del suono. Yeager non può più leggere sul machmetro la propria velocità perché lo strumento montato sul Bell X-1 aveva proprio come limite massimo la velocità di Mach 1, ma a terra tutti sanno che quel valore è stato superato e per la prima volta un uomo ed un aereo insieme lasciano indietro il suono del loro passaggio, più veloci che mai nella storia.

Perchè si dice “muro del suono”?

Il nome muro del suono deriva dal fatto che molti piloti, in test precedenti avevano perso la vita nel tentativo di superare Mach 1. Capitò ad Aleksej Grinchick a bordo di un Mig-9, e a Geoffrey de Havilland a bordo di un de Havilland D H 108, che si disintegrò in volo, facendo pensare di essere andato a sbattere contro un sorta di muro invisibile, il muro del suono appunto. Yaeger fu più fortunato, con un mezzo migliore, ma fu anche abile e freddo nel mantenere il controllo nei momenti più difficili, guadagnandosi meritatamente un fetta di gloria nelle pagine di storia. In serata si festeggiò solo con qualche birra e allegre chiacchiere in amicizia. Il progetto X-1 era coperto da un vincolo di segretezza elevato, e c’era ancora parecchio lavoro da fare. 

De Havilland Dh108