I 7 errori più comuni quando si parla di aerei e aeronautica

Carlo Nava
29/07/2021

I 7 errori più comuni quando si parla di aerei e aeronautica

Ebbene si, questa volta voglio parlare degli errori più comuni quando si parla di aerei, aeronautica e aviazione. Lo so, capita a tutti di sbagliare ed è una cosa che può capitare a tutti.

Eppure il pubblico di appassionati, qualunque esso sia, è sempre molto esigente per quanto riguarda i contenuti che incontra. Non fa eccezione il gran numero di persone che amano leggere di volo, saziando la propria “fame” attraverso argomenti tecnici, colmando le lacune grazie all’apporto di curiosità storiche ed esplorando ogni ambito recondito della materia, fulcro ed origine del loro interesse intellettuale.

Ci sono però alcune questioni che non vengono tollerate, in particolar modo quando, ahimè, capita un incidente, cosa che colpisce come una stilettata al cuore. E proprio quando si vorrebbe capire di più cosa sia successo ed in che modo, ci si imbatte in quello che gli appassionati di volo odiano maggiormente.

I 7 errori capitali

Questi sono gli errori ricorrenti riguardo a qualsiasi sinistro aeronautico:

  • Scrivere aereoplano anzichè aeroplano. Aereo invece può andare bene
  • Sbagliare modello e foto del velivolo coinvolto
  • Azzeccare il modello, ma indicandolo nella foto sbagliata, cosa molto frequente.
  • Non conoscere alcuna causa dell’incidente, magari avvenuto da poche ore o peggio pochi minuti ed affermare, ad esempio, con assoluta serenità che “l’aereo è precipitato dopo essere andato in stallo”. Lo stallo per molti sembra essere l’unica causa indiscutibile a prescindere, valida per qualsiasi incidente aereo.
  • Asserire che “i piloti non sembrano essersi accorti di nulla”. Come se due professionisti possano diventare catatonici ed incapaci, osservatori stolidi e distaccati di un evento che li coinvolge in prima persona. Sappiamo di quanto ciò sia lontano dalla realtà e di quanto i piloti facciano di tutto fino all’ultimo istante per evitare il peggio: ne va anche della loro vita!
  • Affermare nell’articolo in questione, in maniera sottile ed un po’ subdola, che l’incidente fosse inevitabile visto che l’aeroplano “aveva già più di dieci anni“. Non stiamo parlando di una utilitaria ma di un velivolo! Voglio solo dire che raramente si vola su aerei nuovissimi, spesso le compagnie aeree hanno velivoli di una certa età in servizio. Questo non significa assolutamente nulla, se i controlli e la manutenzione vengono regolarmente e scrupolosamente effettuati. Voglio farvi un esempio: il Concorde, amatissimo, entrò in servizio nel 1976 e fu ritirato dall’impiego attivo nel 2003. Qualcuno potrebbe dire che fu infatti vittima di un incidente. Vero. Ma non causato né dall’inefficienza dell’aeroplano, né da errori dei piloti. Solo una serie di fatti sfortunati, avvenuti tra l’altro in pochi istanti, causati principalmente dall’aereo che lo precedeva. Per chi avesse qualche dubbio, vi invito a leggere il rapporto conclusivo che trovate facilmente in internet.
  • Dare spiegazioni fantasiose, soltanto per fare notizia, su cosa testimoni abbiamo udito o visto, a volte a km di distanza. Oppure, con rispetto parlando, basandosi su affermazioni di persone che faticherebbero a distinguere un’anatra dalla propria suocera.

Tutto ciò rappresenta il campione più significativo della stampa sensazionalistica e lontana dalla serietà culturale. Basterebbe riportare soltanto i fatti, senza immaginarie ed estrose pretese di conoscenza di tutti i dettagli, che spesso inchieste di professionisti impiegano anni a raccogliere, rispettando così tutti. Coloro che sono stati coinvolti, lettori ed eventuali appassionati del settore. Capita a tutti di sbagliare, certo. E sono sicuro che professionisti seri non possono commettere errori simili.

 

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