Alfa Romeo MiTo: i rendering che potrebbero far cambiare idea a Stellantis

Robin Grant
04/11/2020

Alfa Romeo MiTo: i rendering che potrebbero far cambiare idea a Stellantis

L’Alfa Romeo MiTo è stata l’ultima vettura ultracompatta prodotta dalla casa di Arese: una vettura che proponeva sportività e design in un segmento come quello delle utilitarie,  molto apprezzata dai giovani per un’estetica accattivante unita a un prezzo molto conveniente. La sua produzione è finita due anni fa, e purtroppo FCA ha deciso di abbandonare il progetto focalizzandosi soprattutto sui SUV, come Stelvio e il futuro Tonale. Ma con Alfa Romeo MiTo Rendering, qualcuno ha provato ad immaginare come potrebbe essere una nuova generazione della berlina compatta milanese.

Alfa Romeo MiTo Rendering: l’italiana che celebrava Milano e Torino

Il nome MiTo ha diversi significati: da una parte, omaggia il mito di Alfa Romeo, e la sua gloriosa storia di successi nelle competizioni nonché nelle vendite, grazie a vetture iconiche. Ma la grafia del nome suggeriva anche un omaggio alle due città di Alfa Romeo: Milano, dove è nata e dove ha sede anche il suo museo (ad Arese); e Torino, simbolo dell’assorbimento da parte di Fiat e di Mirafiori, lo stabilimento dove è stata prodotta dal 2008 al 2018.

alfa romeo mito

La MiTo è ad oggi la prima e unica vettura ultracompatta prodotta dalla casa di Arese, tutta votata alla sportività e nata per accaparrarsi i giovani, desiderosi di una vettura divertente da guidare, ma anche parca nei consumi e adatta alla città. La MiTo, in effetti, è stata anche una delle ultime segmento B a venire prodotta unicamente a 3 porte, scelta fatta per evidenziare la sua vocazione sportiva, continuamente enfatizzata grazie alla forma un po’ a coupé, ai paraurti massicci, all’assetto basso e rigido e al piccolo spoiler posteriore. Era una vettura nata per fare concorrenza ad auto come la DS3 e l’Audi A1, ma anche alla Mini e alla Opel Adam, tutte auto che fanno dello stile e della vocazione sportività il loro punto forte.

La MiTo era costruita sul pianale modulare “Small” di Fiat, che aveva debuttato nel 2005 con la Fiat Grande Punto. Proprio con la compatta di Torino la MiTo condivideva alcuni motori, soprattutto il 1.4 T-jet da 155 CV, piccantissimo, montato anche sulla Abarth Grande Punto. Il design, invece, era del Centro Stile Alfa Romeo di Arese, e riprendeva le linee morbide e tondeggianti dell’Alfa 8C competizione.

Il vero, grande mancato è il progetto MiTo GTA, che doveva essere la MiTo più potente di tutte e fare concorrenza ad altre cattivissime compatte, come la Ford Fiesta ST o la Renault Clio RS. La MiTo GTA, con sedili racing e sottoscocca carenato, fu presentata come concept car al Salone di Ginevra del 2009 e montava un motore quadricilindrico a iniezione diretta in grado di erogare 240 CV. Purtroppo, però, la GTA non è mai arrivata, e la MiTo più potente è sempre rimasta la MiTo Quadrifoglio, poi rinominata MiTO Veloce, con motore da 170 CV.

Alfa Romeo MiTo Rendering: se tornasse avrebbe successo

Più volte FCA ha detto che il rilancio di Alfa Romeo vuole porre il marchio nella stessa fascia della triade tedesca AudiBMWMercedes, nonché di DS, Volvo e altri marchi premium. È in questo contesto che nascono la nuova Giulia e la nuova Stelvio, attualmente le uniche due vetture di recente progettazione in gamma. La competitività di Alfa, però, non si può dire che attualmente viva il suo momento migliore: Giulia e Stelvio non sono sufficienti a tenere testa alle rivali, e la Giulietta sente il peso degli anni. Per questo, un’Alfa Romeo MiTo Rendering, pensata da diversi grafici e designer che hanno condiviso i loro progetti sul web, potrebbe cambiare più velocemente le sorti di Alfa.

Alfa Romeo MiTo Rendering

I design presentati sono molto diversi tra loro, ma tutti condividono più o meno l’idea di un’Alfa Romeo MiTo Rendering sempre compatta, con versioni a 3 o 5 porte, e con un design che da una parte mantenga somiglianza con la prima MiTo, che esteticamente si presentava davvero bene, ma che dall’altra la avvicini a Giulia e Stelvio, e soprattutto a Tonale. E, in effetti, la somiglianza con la Tonale si nota sopratutto nel frontale. Spariscono infatti i gruppi ottici rotondi, per lasciar spazio ai più moderni fari full LED, sottili e sviluppati in larghezza, con la stessa trama ondulata vista sulla splendida Alfa Tonale. Lo scudetto Alfa si fa più grande e massiccio, con una bella cromatura, mentre rimane la griglia inferiore a nido d’ape.

Alfa Romeo MiTo Rendering

In un secondo progetto, vediamo un’Alfa Romeo MiTo Rendering più vicina a una concept car che a una vettura definitiva di serie, ma con elementi molto interessanti. In questo caso, il profilo si presenta molto muscoloso e scolpito, in grado di creare degli ottimi giochi di luce. Questa proposta di nuova Alfa Romeo MiTo Rendering mantiene e anzi enfatizza la forma coupé di questa compatta, mentre altri elementi di spicco sono gli specchietti sottili e le maniglie delle portiere a scomparsa. Anche i cerchi sono particolari: molto grandi, rielaborano i classici cerchi Alfa a più anelli.  Il posteriore vede lo stesso design tutto votato a nervature, e che crea tanti contrasti, un lunotto piccolo e che richiama un po’ lo scudetto Alfa, e fari a sviluppo orizzontale, naturalmente Full LED. Bella anche la presenza dei due grandi tubi di scarico, che promettono tante prestazioni e divertimento alla guida.

Alfa Romeo MiTo Rendering

C’è chi però, nella sua versione di Alfa Romeo MiTo Rendering, ha pensato più a una soluzione di continuità, e non a una rottura con il passato. In questo splendido design, il posteriore dell’auto vede una grande fascia nera che include i due fari, il logo Alfa e la scritta MiTo, che appare quella originale a lettere spezzate e non quella dell’ultimo restyling, meno originale e con lo stesso font di Giulietta e Giulia. I fari rimangono tondi, ma ora hanno una più moderna tecnologia a LED e appaiono tagliati nella parte superiore. In linea con le forme moderne, la nuova Alfa Romeo MiTo Rendering appare più squadrata che in passato, grazie a linee più spigolose e rigide, come quelle del bagagliaio, del paraurti e del lunotto, ma anche a elementi rettangolari come le prese d’aria del paraurti o i tubi di scarico.

Se questa Alfa Romeo MiTo divenisse un progetto reale farebbe la felicità di molti acquirenti della vecchia MiTo o della Giulietta che vorrebbero rimanere in Alfa, ma non vogliono o non possono andare su modelli più grandi e costosi come la Stelvio. Fino ad ora il progetto sembrava morto, ma la fusione con PSA e la nascita di Stellantis potrebbe cambiare le carte in tavola: MiTo potrebbe sfruttare le piattaforme usate per la nuova DS3 Crossback, e in generale Stellantis potrebbe avere i fondi per spingere questi due marchi premium, entrambi non ancora in grado di competere con i rivali più grandi e blasonati.

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