Ferrari 458 Speciale con targa saudita: multata donna italiana a Milano

Mario Roth
24/10/2019

Ferrari 458 Speciale con targa saudita: multata donna italiana a Milano

Ferrari 458 Speciale: un vero gioiello in serie speciale costruito a Maranello. Una vettura che presenta un insieme di innovazioni tecnologiche che la rendono unica e particolare, pensata per i clienti sportivi più esigenti che sono alla ricerca delle massime emozioni di guida. Ebbene, faranno parte di questa ristretta cerchia i protagonisti di quanto accaduto a Milano.

Secondo quanto riporta MilanoToday, il “fattaccio” è accaduto in Viale Cassala. Si tratta di uno dei viali che fanno parte della circonvallazione della città meneghina, al cui interno girano i filobus 90 e 91, più volte citati anche dal Milanese Imbruttito.

D’altra parte una Ferrari non passa mai inosservata, e  ancor di più quando la targa è del Regno Saudita. Una pattuglia dei Carabinieri, incuriosita dall’inusuale abbinamento, hanno deciso di fermare la vettura per un controllo. E’ emerso che la Ferrari 458 Speciale in questione era intestata al marito della donna italiana, un cittadino saudiata di cinquantatré anni che non era presente al momento del controllo.

I Carabinieri hanno quindi provveduto ad applicare l’articolo 93 1bis e 7bis del codice della strada. Si tratta della legge del “decreto Salvini” del quale avevamo parlato tempo fa, che riguarda le automobili con targa estera. In particolare prevede sanzioni per “chiunque, essendo residente in Italia da più di 60 giorni, circola con un veicolo immatricolato all’estero“. Lo scopo, evidente, era quello di fermare il fenomeno dei “furbetti” che utilizzavano targhe straniere, evitando quindi di pagare bollo e assicurazione in Italia.

Tornando alla vicenda, alla conducente della Ferrari 458 Speciale è stata cominata una multa di 498 euro, che ha deciso di pagare direttamente sul posto. La Ferrari 458 Speciale è stata invece sequestrata e, come accade in questi casi, affidata in custodia alla donna. Avrà sei mesi di tempo per farla tornare in Arabia Saudita, oppure reimmatricolarla in Italia, in caso contrario scatterà la confisca.

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