Chi prende la patente per la prima volta deve sapere che i primi tre anni alla guida non sono come gli altri. Il Codice della Strada italiano prevede infatti regole specifiche per i cosiddetti neopatentati, con una serie di limiti, obblighi e restrizioni pensati per garantire la sicurezza propria e degli altri utenti della strada.
Dalle soglie di velocità ai limiti sulla potenza dell’auto, passando per le sanzioni più severe in caso di infrazione, chi è al volante da poco tempo è sottoposto a una normativa più rigida rispetto ai conducenti esperti. La nuova legge entrata in vigore da dicembre 2024 ha modificato alcuni punti importanti, portando a tre anni il periodo in cui si è soggetti alle regole speciali.
Vediamo allora in modo chiaro e dettagliato quali sono le regole che un neopatentato deve conoscere e rispettare. Le risposte alle domande più frequenti, cosa si può e non si può fare, con uno sguardo aggiornato sulla legislazione italiana.
Il Codice della Strada definisce neopatentato chi ha conseguito la patente da meno di tre anni. La definizione vale anche per chi ha ottenuto una nuova patente dopo la revoca della precedente, per chi ha convertito una patente estera e per chi ha trasformato una patente militare in civile.
Il periodo durante il quale si è soggetti alle limitazioni è di tre anni dalla data del conseguimento della patente. Le regole si applicano senza interruzioni e in modo uniforme a tutti i titolari di patente A2, A, B1 e B.
Per i primi tre anni dalla data di rilascio, secondo l’Art. 117 Codice della Strada comma 2, i neopatentati non possono superare i 100 km/h sulle autostrade e i 90 km/h sulle strade extraurbane principali, anche se il limite generale previsto su quelle strade fosse superiore.
Chi ha conseguito la patente dopo l’entrata in vigore della nuova legge non può guidare autovetture con potenza specifica superiore a 75 kW per tonnellata e con potenza complessiva superiore a 105 kW (142 CV). Questo limite vale anche per i veicoli elettrici e ibridi plug-in della categoria M1, cioè quelli destinati al trasporto di persone con massimo 8 posti oltre al conducente.
Le moto e gli scooter guidabili variano a seconda dell’età e della patente ottenuta. Ecco come funziona:
– 14 anni – Patente AM – Velocità massima: 45 km/h, cilindrata massima: 50 cm³, non è consentito trasportare passeggeri.
– 16 anni – Patente A1 – Cilindrata massima: 125 cm³, potenza massima: 11 kW, rapporto potenza/peso: max 0,1 kW/kg, consentito il trasporto di passeggeri, possono essere guidati anche i ciclomotori della categoria AM.
– 18 anni – Patente A2 – potenza massima: 35 kW, rapporto potenza/peso: max 0,2 kW/kg, possono essere guidati anche i motocicli delle categorie AM e A1.
– 20 anni – Patente A (A3) con esperienza – è possibile ottenere la patente A solo se si possiede la patente A2 da almeno 2 anni, consentita la guida di qualsiasi tipo di moto o scooter dopo il superamento di un esame pratico, si possono guidare anche i motocicli delle categorie AM, A1 e A2.
– 24 anni – Patente A (A3) diretta – È possibile conseguire la patente A anche senza aver avuto la patente A2 per due anni, accesso diretto alla guida di qualsiasi moto o scooter dopo l’esame pratico.
La sanzione per chi viola queste regole va da 165 a 660 euro. È prevista anche la sospensione della patente da due a otto mesi. Le conseguenze diventano ancora più gravi in caso di recidiva o in presenza di altre infrazioni contestuali.
Durante i primi tre anni, i punti persi a seguito di infrazioni vengono raddoppiati rispetto a quanto previsto per gli altri conducenti. Per esempio, un’infrazione che comporta la perdita di 10 punti ne comporta 20 per un neopatentato. Se vengono persi tutti i punti, è necessario sostenere nuovamente l’esame di teoria e pratica.
Sì, in caso di più infrazioni commesse contemporaneamente, possono essere tolti al massimo 15 punti. Tuttavia, se tra queste infrazioni ce n’è almeno una che prevede la sospensione o la revoca della patente, vengono tolti tutti i punti, senza alcun tetto massimo.
No, non vale il bonus automatico di due punti ogni due anni. Nei primi tre anni si può ottenere al massimo un punto all’anno, e solo se non si commettono infrazioni. Dal quarto anno in poi si passa al regime ordinario.
Le regole sono più severe rispetto a quelle previste per gli altri automobilisti. Alla prima violazione, il periodo di sospensione è aumentato di un terzo. Dalla seconda in poi, la sospensione viene aumentata della metà. Inoltre, se la sospensione supera i tre mesi, queste maggiorazioni si applicano anche oltre il terzo anno, fino al quinto anno dal conseguimento della patente.
Per i neopatentati il tasso alcolemico alla guida deve essere pari a zero. Anche un valore minimo, come 0,1 g/l, è punibile con una multa da 164 a 664 euro e la perdita di 5 punti. Se il valore si avvicina allo 0,5 g/l, la multa sale fino a 1.326 euro, con la decurtazione di 10 punti e il rischio di sospensione della patente.
Non esistono regole di legge specifiche per i neopatentati, ma le compagnie applicano premi molto più alti, poiché il rischio assicurativo viene considerato elevato. Per contenere i costi si può ricorrere alla Legge Bersani, utilizzando la classe di merito di un familiare convivente, oppure all’RC Auto familiare. Un’altra possibilità è intestare l’auto a un genitore e prevedere la guida libera nel contratto.
Sì, non esiste alcun divieto in questo senso. È però responsabilità del conducente rispettare i limiti di potenza del veicolo e mantenere sempre una guida prudente.
No, il Codice della Strada non prevede limitazioni sugli orari di circolazione. Un neopatentato può guidare di giorno e di notte, purché rispetti tutte le altre condizioni previste dalla legge.
Sì, ma è importante verificare le regole in vigore nel Paese in cui si viaggia. Alcune limitazioni italiane potrebbero non essere riconosciute all’estero, ma al tempo stesso potrebbero esistere vincoli aggiuntivi.
Dipende dalle politiche della società di noleggio. Alcune accettano neopatentati con almeno un anno di guida alle spalle, altre impongono un’età minima di 21 o 23 anni. Conviene informarsi in anticipo.
La nuova normativa prevede che, in alcune scuole, possano essere attivati corsi di formazione sulla sicurezza stradale, con la possibilità di ottenere punti aggiuntivi sulla patente. Non sono obbligatori, ma rappresentano un incentivo alla guida consapevole.

