C’è chi ancora crede nei monopattini. E chi crede in quelli “sportivi”. Un gruppo di ingegneri con esperienza in Formula 1 e nel progetto Bloodhound ha creato Bo Turbo, un monopattino estremo nato come dimostrazione di potenza e di quello che si può fare con questi mezzi.
Secondo i progettisti, Bo Turbo è più veloce di una Bugatti (ovviamente in proporzione) ed è anche esclusivo come una Bugatti, visto il prezzo di 29,500 dollari e la costruzione su ordinazione. Il primo modello verrà consegnato a Madrid, in occasione della prima gara di Formula 1 nella capitale spagnola, prevista per il 2026.
Bo Turbo: un progetto lampo
Sviluppato in 18 mesi nel Regno Unito da Bo, BoTurbo promette prestazioni da brivido: oltre 160 km/h di velocità massima, accelerazione più rapida di una Tesla e fino a ben 240 km di autonomia grazie a una batteria da 1800 Wh. Il tutto in un telaio che deriva direttamente dal Bo Model-M, altro progetto del team, con una struttura monocurva in alluminio aerospaziale.

Non è solo questione di velocità: il rapporto peso-potenza è superiore a quello di una Bugatti Veyron, mentre il sistema propulsivo, sviluppato in collaborazione con Rage Mechanics (Francia), include due motori elettrici da 24.000W e controlli elettronici avanzati. Per dissipare il calore, Bo ha preso ispirazione dai condotti freno della F1, sviluppando prese d’aria ram-air dedicate al raffreddamento dei controller.

I primi test sul leggendario circuito di Goodwood hanno mostrato il potenziale dell’hyper scooter: il pilota professionista Tre Whyte ha toccato 135 km/h, con oltre venti run che hanno confermato la stabilità e la potenza del veicolo anche ad alte velocità.

Ora, Bo è pronta ad alzare ancora l’asticella, puntando al superamento ufficiale dei 160 km/h sotto supervisione del Guinness World Record.
Il monopattino che può portare tre Harley
Il segreto del successo del Turbo è anche nella base tecnica: il telaio Monocurve, già collaudato nel Bo Model-M, è in grado di sostenere un carico massimo di 650 kg, equivalente a tre Harley-Davidson.

Per fare spazio alla batteria, il team ha utilizzato una combinazione di parti lavorate CNC e una pelle strutturale in alluminio aeronautico, con la batteria che funge anche da dissipatore termico passivo.