Oltre un centinaio di Boeing 787 Dreamliner utilizzati da compagnie aeree statunitensi dovranno essere ispezionati per un possibile difetto nei sistemi di ossigeno d’emergenza. La decisione arriva dalla Federal Aviation Administration (FAA) che, attraverso una direttiva di aeronavigabilità, ha stabilito che alcuni degli aeromobili in servizio potrebbero presentare un “pericolo per la sicurezza” in caso di depressurizzazione.
Il rischio riguarda il sistema di distribuzione dell’ossigeno: in alcuni casi, i tubi che alimentano le maschere potrebbero risultare piegati o strozzati, compromettendone il funzionamento proprio nel momento in cui sarebbero più necessari. Il difetto sembra essere circoscritto alle maschere installate nei posti centrali della cabina, ma ha comunque spinto l’autorità americana ad agire.
Tra le compagnie aree coinvolte c’è anche American Airlines, che aveva chiesto di posticipare l’obbligo di verifica a 48 mesi. La FAA ha respinto questa proposta, ma ha concesso un compromesso, fissando il limite massimo per effettuare i controlli a 36 mesi, in modo da non costringere le compagnie a fermare gli aerei fuori dai cicli ordinari di manutenzione.
Secondo le stime ufficiali, il costo complessivo per effettuare le ispezioni sui 119 aerei coinvolti si aggira intorno ai 252.875 dollari. In caso di problemi, le compagnie aeree potranno sostituire interi pannelli d’ossigeno, invece di intervenire solo sui singoli componenti.
Anche se il numero di maschere difettose potenzialmente in circolazione è contenuto, il tema ha riacceso i riflettori sulla sicurezza a bordo dei velivoli Boeing, già al centro dell’attenzione.
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