Con Paolo Daniele Cirelli, fondatore di Cirelli Motor Company, abbiamo approfondito come è nato il brand, come vengono omologate e lanciate sul mercato le auto Cirelli e quali sono i piani per il futuro.
Tutto si è concretizzato attraverso un nome. O meglio, un cognome, quello di Paolo Daniele Cirelli. Da un anno a questa parte, Cirelli Motor Company é diventato un vero e proprio marchio nel panorama automobilistico italiano. L’avventura, che ovviamente affonda le sue radici già nello scorso decennio, è partita ufficialmente al Mimo 2023 e si è sviluppata con il lancio di 4 modelli e la presenza di una cinquantina di concessionari sul territorio nazionale.
Ma cosa fa Cirelli Motor Company? Importa i Suv di noti marchi, su tutti Dongfeng e Baic, dalla Cina, li omologa e li adatta al mercato italiano, dotandoli anche dell’alimentazione bifuel GPL. Una procedura più lunga e complessa di quanto si possa pensare, ma che sta iniziando a dare risultati.
Ma la domanda che si pongono in molti è “chi è Cirelli”? La risposta la diamo noi: è un imprenditore che ha scelto di andare oltre al classico mestiere di concessionario per abbracciare una nuova e singolare sfida.
Lo abbiamo incontrato a Ciserano, in provincia di Bergamo, nella sede di Autoberlin, la principale concessionaria del marchio, per farci raccontare tutto: da come è nata Cirelli Motor Company a come vengono omologate le vetture, fino ai piani per il futuro.
Come è nata Cirelli Motor Company
Quello che colpisce subito quando si sale a bordo di una Cirelli è proprio il marchio, che è effettivamente il cognome del fondatore. Una scelta alquanto curiosa, ma che nasconde uno scopo ben preciso.
L’idea di fondo è quella di dare un segnale per far capire al cliente finale che non sono semplicemente auto cinesi, bensì veicoli di una qualità importante. Per questo ho deciso di metterci il mio cognome e non mi sono nascosto dietro a sigle o nomi inventati. Anzi, oggi dico che il prodotto è talmente elevato dal punto di vista qualitativo che sarebbe stato un vero peccato non metterlo.
Anche se la gamma Cirelli, caratterizzata da Cirelli 2, Cirelli 3, Cirelli 5 e Cirelli 7, è arrivata sul mercato nel 2023, il progetto è nato quasi un decennio fa. I rapporti con la Cina, infatti, sono iniziati nel 2016:
La mia famiglia lavora dal 1974 nell’automotive e io dai primi anni Duemila sono diventato concessionario DR e Evo a Bergamo, Brescia e Verona. Siamo sempre stati interessati al mondo delle corse e in azienda avevamo progettato il telaio di una nuova vettura, che successivamente ho deciso di proporre a un gruppo cinese.
Da lì, da un primo incontro a Bruxelles, sono stati stabiliti contatti sempre più frequenti e, negli anni, sono state poste le basi per il progetto di importazione e omologazione delle auto dalla Cina.
L’omologazione delle auto Cirelli
Una procedura che, spiega Paolo Daniele Cirelli, è tutt’altro che semplice.
Dall’esterno può sembrare che basta togliere e rimettere i marchi, ma non è così: l’omologazione europea non è un processo semplice; è un processo tecnico e burocratico, che richiede diversi mesi.
Ogni componente dell’auto, dalla cintura di sicurezza, ai sedili, dai cerchi ai fari, deve essere portata in linea con le normative europee, e a volte, continua Cirelli, le vetture vanno riassettate completamente: pertanto la procedura è lunga, complicata e richiede ore e ore di lavoro da parte di ingegneri di tecnici.
Le auto Cirelli, quindi, pur provenendo dalla Cina, vengono omologate e rifinite in Italia. Da parte dei cinesi, spiega Cirelli, c’è la massima collaborazione, ma ci sono alcuni dettagli, come ad esempio i cerchi in lega, che, essendo un’eccellenza italiana, vengono definiti qui.
Il primo anno di Cirelli Motor Company
L’avventura di Cirelli Motor Company, dicevamo, è partita ufficialmente nel 2023: dopo la presentazione della Cirelli 3, della Cirelli 5 e della Cirelli 7 in una villa antica di Verona, c’è stato il Mimo a Milano, battesimo ufficiale per la 5 e la 7 e primo vero appuntamento di brand awareness.
Gli step successivi hanno riguardato la creazione della struttura, dato che i punti vendita nel corso del 2023 sono aumentati da 15 a 50 ed è nata la società che importa e distribuisce i ricambi, altro aspetto essenziale per creare un efficiente network di manutenzione delle vetture.
Obiettivi per il futuro
Cirelli non ha paura di dichiarare in maniera chiara gli obiettivi futuri.
Tra quest’anno e l’anno prossimo, ci siamo proposti di arrivare a quota 5.000 automobili vendute, ma ciò che ci interessa maggiormente è la fidelizzazione del cliente.
Fidelizzazione che passa anche e soprattutto dai tempi di consegna: questi ultimi per i modelli entry level, Cirelli 2 e Cirelli 3, sono quasi immediati, grazie allo stock, mentre per le vetture più richieste, Cirelli 5 e Cirelli 7, ci sono tempi che possono variare dai 3 ai 4 mesi.
Un altro obiettivo di Cirelli Motor Company è quello di affacciarsi anche sul mondo del noleggio a lungo termine e delle flotte aziendali, visto anche l’interesse crescente della clientela Business per i Suv: dunque nei prossimi mesi, ci ha anticipato Cirelli, aumenteranno i contatti con alcune importanti aziende del settore, seppur il canale di vendita principale rimarrà quello dei privati.
I nuovi modelli
Intanto, la gamma di Cirelli Motor Company aumenterà fin da subito in maniera esponenziale: nel primo semestre 2024 sono in programma i lanci della Cirelli Sport Coupé, della Cirelli 4 Plus e della Cirelli 9. Senza dimenticare il pick-up Cirelli 8.
Nel secondo semestre, invece, sarà la volta di un Suv 7 posti che avrà un posizionamento di prezzo molto interessante. In definitiva, il marchio auto nato da un cognome farà sempre più parlare di sé.
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