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Falsi miti e leggende metropolitane sulle auto elettriche: ecco perchè è tutto falso

Dall'autonomia limitata alla ricarica e all'inquinamento, analizziamo tutti i falsi miti che riguardano le auto elettriche

Un po’ ovunque, ma soprattutto in Italia, ci sono diversi dubbi sulle vetture a batteria. Visto che non siamo dei “talebani” dell’elettrico, diciamo subito che alcuni sono più che giustificati, e vi abbiamo spiegato perché, ma altri sono veri e propri falsi miti sulle auto elettriche.

Anzi, sono proprio delle stupidaggini, che abbiamo visto anche nei commenti su alcuni video del nostro canale TikTok. Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza su questioni come poca autonomia, all’impossibilità di trainare, fino ai tempi di ricarica, e molto altro…

“Le auto elettriche hanno poca autonomia”

L’autonomia dei veicoli elettrici è difficile da stabilire in generale, perché è molto grande in città, mentre può scendere più o meno drasticamente a velocità autostradali. Se è vero che, tranne i casi di Tesla, Nio e Mercedes, i km percorribili sono ancora inferiori rispetto alle auto endotermiche, diesel specialmente, è vero che per un uso quotidiano hanno un’autonomia più che sufficiente, senza ansia e anzi tanto da poter essere ricaricate una volta a settimana o ogni dieci giorni in base all’utilizzo.

Non solo auto di fascia media come Hyundai Ioniq 5, Kia EV6 o Ford Mustang Mach-E, ma anche più urbane come Renault Mégane E-Tech Electric, Peugeot e-208 o Fiat 500e superano i 250 o 300 km di autonomia, ben sufficienti nel classico percorso casa-ufficio stimato mediamente di 50 km giornalieri o meno.

“Le auto elettriche si ricaricano troppo lentamente”

Anche qui è doveroso ammettere che al momento non c’è paragone tra i tempi di rifornimento di benzina, diesel e gas, e i tempi di ricarica di un’elettrica, oggettivamente più lunghi.

Tuttavia, le EV oltre a ricaricarsi a velocità diverse, permettono di ripensare il momento di rifornimento, non più fine a sé stesso ma da sfruttare mentre si fa altro. Con la ricarica lenta in AC tra i 7 e i 22 kW, che richiede almeno un’ora per vetture piccole come Renault Twingo e Smart EQ ForTwo, e tra le 2 e le 8 man mano che cresce la batteria, si può rifornire l’auto mentre si è al lavoro, si fa shopping, si va al cinema o, banalmente, la sera, per ritrovarsela carica al mattino.

Discorso diverso per la ricarica rapida in corrente continua (DC), che invece si aggira tra i 20 e i 40 minuti a seconda del modello e della batteria. Una Fiat 500e ricarica fino a 85 kW, impiegando una ventina di minuti a recuperare l’80%.

Ancora meglio le auto con i sistemi a 800 Volt, come le già citate Hyundai e Kia, ma anche Tesla, che possono metterci anche 15 minuti: utile in viaggio da unire alla classica pausa caffè. E lo scrive chi con una 500 è arrivato fino a Oslo.

“Le batterie dovranno essere sostituite”

Altra questione sollevata da molti detrattori delle auto elettriche, o più semplicemente da chi si pone dei dubbi, è la sostituzione delle batterie, spesso paragonate a quelle di laptop e smartphone.

Ovviamente la batteria di un’auto elettrica è molto diversa da quella di un dispositivo mobile, per tecnologie usate e spesso anche materiali, e sono progettate per durare molto a lungo, ben oltre i 10 anni, e lo dimostrano le auto elettriche usate che già si trovano e con ancora più del 90% della capacità degli accumulatori.

Intervengono poi le istituzioni e le case automobilistiche, che garantiscono le batterie almeno 7 anni (8 negli USA, per obbligo), con alcuni casi più virtuosi quali Volvo, che garantisce le batterie per tutta la durata della vita di un’auto.

“I veicoli elettrici non possono trainare”

Per sfatare questo mito basta andare in Germania e soprattutto in Scandinavia, luoghi i cui abitanti tradizionalmente sono abituati a trainare qualsiasi cosa, per vedere numerosi EV avere un traino.

Ciò significa che le elettriche sono perfettamente in grado di trainare altro. Certo è che, come un traino influisce sui consumi di un’auto endotermica, così riduce l’autonomia di un EV, già “mortificata” dal suo peso.

“Non sono davvero ecologiche”

Altra questione sollevata a causa di articoli fuorvianti con informazioni mal riportate è quella sull’effettiva ecologia di un’auto elettrica. Per saperne di più, ne abbiamo parlato anche noi.

Comunque, l’errore principale è quello di paragonare l’intero ciclo di produzione di un’auto elettrica con le sole emissioni allo scarico di un’auto endotermica, un po’ sleale oltre che inutile. Tutti gli studi effettuati hanno messo a paragone entrambi i cicli di vita e le emissioni non allo scarico (dalla produzione delle batterie all’estrazione, stoccaggio e distribuzione dei carburanti), ed emerge che le auto elettriche sono sempre più ecologiche rispetto alle auto endotermiche, già avvantaggiato dall’assenza di emissioni durante il loro utilizzo.

Uno studio dell’Unione Europea ha riportato che le emissioni complessive di CO2 di un’auto elettrica, complessive di produzione, uso e smaltimento, erano meno di 60 g / km, contro i 140 g / km di CO2 di un’auto a benzina e 130 g / km di CO2 per un’auto diesel.

“Non ci sono abbastanza colonnine”

Di tutti i punti trattati, questo è ormai il più superato. Solo in Italia nel 2022 abbiamo superato i 32.000 punti di ricarica, e possiamo dire con orgoglio che ormai il Bel Paese ha un numero di colonnine ad alta potenza fino a 300 kW paragonabile, se non superiore, ai principali Paesi europei.

Anche in autostrada le cose stanno andando bene: se penso a ottobre 2020, al mio primo viaggio elettrico, quando non c’erano colonnine nelle aree di servizio, sembrano passati secoli.  Ma in 3 anni le cose sono cambiate molto, e grazie al lavoro di Free To X e Ionity, vengono attivate colonnine in 3 o 4 aree di servizio ogni mese.

L’Europa vanta oltre 750.000 colonnine in tutto il suo territorio, con una densità superiore a qualsiasi altra regione al mondo.

 

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