Nel Regno Unito, un esperimento condotto nella contea di Essex ha messo alla prova un nuovo tipo di asfalto chiamato Gipave, composto da una miscela di bitume, aggregati e grafene. I risultati, dopo tre anni di test su strada, indicano che questa soluzione potrebbe rendere le strade più resistenti e durature rispetto a quelle realizzate con materiali tradizionali.
Il progetto ha previsto la posa di oltre 165 tonnellate di Gipave su una corsia di accesso a una nuova autostrada nei pressi di Londra, affiancata da una corsia gemella realizzata con normale asfalto. Dopo essere state sottoposte per anni al passaggio di milioni di veicoli e a tutte le condizioni meteo, entrambe le superfici sono state analizzate da un team di ingegneri indipendenti.
Asfalto più resistente, meno crepe e più sicurezza
Dai test è emerso che l’asfalto al grafene resiste il 10% in più alla deformazione rispetto alla miscela tradizionale, e il 20% in più all’acqua, fattore cruciale per prevenire le crepe e buche che danneggiano sospensioni e pneumatici. In caso di frattura, a cedere non è il legante, ma direttamente il pietrisco: un segno che il grafene rafforza il legame tra i materiali rendendo l’intera struttura più solida.
Il grafene, composto da un singolo strato di atomi di carbonio disposti a nido d’ape, è 200 volte più resistente dell’acciaio e ha proprietà conduttive straordinarie. È già utilizzato in batterie, semiconduttori e materiali aerospaziali, ma l’uso nelle infrastrutture rappresenta una frontiera ancora poco esplorata.
Costo elevato, ma promettenti prospettive
Il principale ostacolo alla diffusione di Gipave è il costo: circa 30 centesimi al piede quadrato, una cifra che su scala nazionale può diventare enorme. Per esempio, riasfaltare con Gipave un solo miglio (1,6 km) di autostrada a quattro corsie, che copre circa 253.000 piedi quadrati (oltre 23.000 m²), costerebbe circa $ 76.000, pari a oltre € 71.000.
Tuttavia, gli stessi ingegneri suggeriscono un impiego più mirato: usare Gipave per riparare le buche, riducendo così la frequenza degli interventi e i danni alle vetture. Gipave potrebbe rappresentare una soluzione più sostenibile, sebbene ancora costosa, per prolungare la durata delle strade e abbattere, nel tempo, i costi di manutenzione pubblica.
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