Mini unisce le forze con Deus Ex Machina per due one-off John Cooper Works. The Skeg, su base MINI JCW Electric (fino a 190 kW/258 CV), interpreta la cultura surf con fibra di vetro, dettagli funzionali e interni in neoprene. The Machina, su base JCW a combustione (170 kW/231 CV), omaggia il motorsport con livrea rosso-bianco-nera, fari supplementari e diffusore ispirato al Nürburgring. Un progetto curato anche da Carby Tuckwell e Matt Willey, che si declina in una capsule collection Mini x Deus.
Un dialogo tra culture: Mini incontra Deus

Mini e Deus Ex Machina mettono in strada due esemplari unici di John Cooper Works, sintesi di design, passione per il motorsport e personalizzazione. Al centro, l’artigianalità e il rispetto per le comunità che hanno plasmato entrambi i brand.
Le due one-off nascono sulla stessa base Mini John Cooper Works: una JCW Electric fino a 190 kW/258 CV, l’altra JCW a combustione da 170 kW/231 CV. Su entrambe, l’“X” sul tetto racconta la co-creazione: Mini JCW x DEUS.
Design “raw, handcrafted”: dentro e fuori
L’approccio stilistico è purista e funzionale. Negli interni emergono cuciture a vista, interruttori dal carattere deciso, leve tradizionali: una grammatica meccanica che rifugge superfici patinate e punta alla bellezza dell’imperfezione. All’esterno, numeri, elementi geometrici e tinte decise ripercorrono la tradizione racing di Mini.
Due visioni, stessa attitudine: una vettura “di costa”, modellata da surf e salsedine; l’altra, “di pista”, pensata per ritmo, precisione e tempi rapidi. Macchine affini, nate per percorsi differenti.
The Skeg: elettrica, minimale, con l’anima della costa

Basata su Mini JCW Electric (fino a 190 kW/258 CV), The Skeg è una show car che trasferisce nel mondo auto materiali, gesti e filosofia del surf.
- Esterni: fibra, luce, leggerezza
- Finitura gialla e argento: segno immediato della personalità elettrica.
- Passaruota larghi, griglia anteriore illuminata e spoiler sul tetto: tratto distintivo della silhouette.
- Pannelli in fibra di vetro semitrasparente: riduzione della massa dichiarata del 15% e beneficio aerodinamico.
- Spoiler posteriore Flex Tip Surf: interpreta l’aria come una tavola segue l’onda, reindirizzando i flussi e generando portanza.
- Cinghie di tensione sul tetto: un gesto che arriva dal surf, ripreso anche su cruscotto e razza del volante (ore 6).
- Elementi in fibra di vetro su misura (tetto, frontale, coda, interni): superfici traslucide che reagiscono alla luce naturale, con effetti visivi in evoluzione.
- Interni: l’essenziale che serve
- Comandi analogici ridotti all’essenziale, tattili e diretti.
- Vassoi in fibra di vetro per le mute: vani sagomati e funzionali, un surf shop “on wheels”.
- Sedili sportivi a guscio in neoprene: materiale flessibile e idrorepellente, che crea una continuità sensoriale con la cultura surf.
- Cruscotto in fibra di vetro: trasferisce un know-how “da tavola” alla plancia.
- Motivo a X oversize, badge Deus, elementi stampa 3D: dettagli che raccontano artigianalità e appartenenza.
The Machina: ribassata, decisa, con sangue da pista

The Machina parte da una Mini JCW a combustione (170 kW/231 CV) e rilegge l’heritage sportivo del marchio con scelte chiare, pensate per concretezza e presenza scenica.
- Esterni: richiami storici, funzione e presenza
- Livrea rosso-bianco-nera con lettering Deus: firma visiva immediata.
- Passaruota allargati: riferimento diretto al mondo racing.
- Quattro fari supplementari sul cofano: citazione delle origini rallistiche, con moduli su misura a tema Deus.
- Diffusore posteriore ispirato alla JCW da corsa del Nürburgring Nordschleife: postura più decisa e gestione dei flussi.
- Scarico centrale integrato: suono e presenza a vista.
- Griglia anteriore su misura e cornici fari traforate: beneficio per il raffreddamento.
- Firma luminosa JCW con prese d’aria: continuità con la tradizione ad alte prestazioni.
- Spoiler posteriore stile Can-Am: citazione del motorsport di un’epoca sperimentale.
- Interni: meccanica, controllo, leggerezza
- Tinte rosso, bianco e nero: palette JCW essenziale e riconoscibile.
- Cinture a 5 punti: integrazione piena nel gesto di guida.
- Pedane in alluminio grezzo: presa e linguaggio dei laboratori Deus (Sydney, Venice Beach, Canggu).
- Pannelli porta ridotti, grandi “X” bianche, cruscotto in tessuto cerato: leggerezza, resistenza, patina “vissuta”.ùRoll-bar a vista: struttura e carattere.
- Comandi diretti, toggle switch meccanici e freno a mano idraulico con leva oversize: controllo immediato, connessione pilota-macchina.
La mano di Deus: Tuckwell e Willey sulla grafica
Il progetto visivo porta la firma del direttore creativo Carby Tuckwell e del suo team, con la direzione grafica di Matt Willey e il contributo di Designworks. Tuckwell e Willey collaborano dal 2015; nel 2023 hanno firmato una Mini Cooper S storica con livrea dedicata al Rally di Monte Carlo, evocando anche il numero 37 di Paddy Hopkirk (1964).
Dalla strada al guardaroba: la capsule Mini x Deus
Dalla collaborazione nasce anche la capsule collection Mini x Deus, al debutto l’8 settembre 2025 in occasione dell’IAA di Monaco e poi disponibile online e nella rete retail Deus. La collezione interpreta il DNA condiviso: precisione, stile senza tempo, cura dei dettagli. Materiali selezionati e manifattura coerente con la tradizione del marchio australiano, in un ponte tra motorsport e moda contemporanea.