Il futuro del design Nissan passa attraverso una profonda riorganizzazione. La casa automobilistica giapponese ha annunciato la chiusura dei propri centri di design in California e a San Paolo del Brasile, con un ridimensionamento delle attività anche a Londra e in Giappone.
Una decisione che rientra nel piano “Re:Nissan” presentato recentemente dal nuovo CEO Ivan Espinosa per riportare l’azienda sulla via della redditività.
Una nuova geografia del design

Entro la fine dell’anno fiscale 2025, Nissan ristrutturerà completamente il proprio assetto creativo, consolidando le operazioni in cinque hub strategici: Los Angeles, Londra, Shanghai, Tokyo e Atsugi, in Giappone. Il centro di Los Angeles, conosciuto come Studio Six, diventerà il cuore del design statunitense per Nissan, mentre la sede londinese continuerà a supportare i mercati di Africa, Medio Oriente, India, Europa e Oceania, in sinergia con Renault.
Secondo la casa giapponese questo dovrebbe snellire il processo creativo, rendendo più agili le decisioni. Nella realtà si tratta di ridurre i costi operativi in un contesto industriale sempre più competitivo.
Il piano “Re:Nissan”

La razionalizzazione dei centri di design è solo una parte della strategia complessiva “Re:Nissan”, lanciata ufficialmente a maggio. Il piano prevede tagli importanti alla capacità produttiva globale, che passerà da 3,5 a 2,5 milioni di veicoli annui entro il 2027, e una riduzione degli impianti da 17 a 10 in tutto il mondo.
Non è stato ancora reso noto l’impatto occupazionale preciso della chiusura dei centri creativi, ma è evidente che si tratta di un passaggio chiave per il team del design Nissan, ultimamente meno apprezzato. Il futuro del brand passerà anche da qui: da una creatività rimodulata, pronta a rispondere con rapidità, coerenza stilistica e un forte legame con i nuovi trend della mobilità.
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