Porsche Taycan 4

Porsche chiude in rosso: quasi 1 miliardo di euro di perdita nel terzo trimestre 2025

Porsche registra quasi 1 miliardo di euro di perdita nel terzo trimestre 2025. Pesano rollback EV, vendite in Cina e dazi USA. Cambi al vertice nel 2026.

Il 2025 si conferma un anno turbolento per Porsche, che ha annunciato una perdita operativa di 967 milioni di euro nel terzo trimestre (pari a circa 1,1 miliardi di dollari), contro un utile di 974 milioni registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Il dato, ben oltre le previsioni degli analisti, riflette un momento delicato per la casa tedesca, impegnata a rivedere la propria strategia sull’elettrico e a contenere il crollo delle vendite in Cina, suo mercato principale.

Alla base delle difficoltà c’è il costoso ridimensionamento del piano EV, annunciato il mese scorso, che ha generato spese straordinarie. Porsche ha ammesso che l’orientamento iniziale verso un’espansione rapida dell’offerta elettrica si è scontrato con la realtà di una domanda ancora debole nei segmenti premium, soprattutto in Cina.

Porsche Macan GTS Electric 2026
Image: Porsche

L’aggravarsi della situazione è stato acuito dai dazi sulle importazioni imposti dagli Stati Uniti e da cambiamenti organizzativi interni, che hanno generato ulteriori costi.

Nonostante il contesto negativo è di pochi giorni fa la presentazione della Macan GTS elettrica, mentre i ricavi del gruppo sono rimasti relativamente stabili nei primi nove mesi dell’anno, raggiungendo 26,86 miliardi di euro con 212.059 veicoli consegnati, in calo del 6% rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, il dato più allarmante riguarda la redditività operativa: l’utile operativo nei primi tre trimestri è crollato a 40 milioni di euro, rispetto ai 4,04 miliardi del 2024. Il margine operativo è sceso allo 0,2%, contro il 14,1% dell’anno precedente. Un crollo che riflette gli effetti congiunti di spese straordinarie, mercato in calo e revisioni di strategia.

Ristrutturazione in corso e cambio al vertice

Schermo digitale e touchscreen dell'abitacolo di una Porsche Cayenne con tecnologia avanzata e interfaccia moderna.
Image: Porsche

Il direttore finanziario Jochen Breckner ha definito il 2025 come “l’anno più difficile”, ma ha previsto un miglioramento dal 2026, sottolineando la necessità di “soluzioni su larga scala” nei negoziati in corso con i rappresentanti sindacali.

Nel frattempo, Porsche ha annunciato che l’attuale CEO Oliver Blume lascerà l’incarico a partire dal 2026, mantenendo la guida di Volkswagen. Al suo posto arriverà Michael Leiters, ex McLaren, che dovrà affrontare una delle crisi più complesse dell’automotive europeo.

Nonostante le perdite, Porsche segnala una crescita del cash flow netto del settore automobilistico, salito a 1,34 miliardi di euro, con una marginalità del 5,6%. Un dato che mostra la resilienza del business operativo, pur in un contesto estremamente difficile.

Il futuro del marchio si gioca sulla capacità di riequilibrare la propria strategia elettrica, recuperare terreno nei mercati chiave e migliorare la competitività in uno scenario globale in rapido cambiamento, dominato da produttori cinesi aggressivi e pressioni geopolitiche crescenti.